Egitto, autobomba uccide il Procuratore generale - Foto

EPA/HATEM SAFWAT
Heliopolis, Il Cairo, Egitto, 29 giugno 2015.
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Heliopolis, Il Cairo, Egitto, 29 giugno 2015.
KHALED DESOUKI/AFP/Getty Images
Heliopolis, Il Cairo, Egitto, 29 giugno 2015. Investigatori forensi all'opera presso il luogo dell'attentato mortale al Procuratore generale dell'Egitto.
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Heliopolis, Il Cairo, Egitto, 29 giugno 2015.
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Heliopolis, Il Cairo, Egitto, 29 giugno 2015. Investigatori forensi all'opera presso il luogo dell'attentato mortale al Procuratore generale dell'Egitto.
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Heliopolis, Il Cairo, Egitto, 29 giugno 2015. Investigatori forensi all'opera presso il luogo dell'attentato mortale al Procuratore generale dell'Egitto.
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Heliopolis, Il Cairo, Egitto, 29 giugno 2015.

Il procuratore generale egiziano Hisham Barakat è rimasto oggi vittima di un attentato avvenuto a Heliopolis, quartiere orientale del Cairo, in Egitto, nei pressi dell'accademia militare Nasr City. Lo ha reso noto il Ministero dell'interno, precisando che "una bomba posta all'interno di un'auto è stata azionata a distanza attraverso un telecomando al passaggio della vettura del procuratore" e che anche "due agenti sono rimasti feriti". L'attentato è stato rivendicato dalla cellula terroristica al Moqawma al Shabia (Resistenza pubblica), considerata vicina alla Fratellanza musulmana.

L'attentato si è verificato questa mattina dopo che il procuratore aveva lasciato la sua abitazione per recarsi nel suo ufficio. La deflagrazione "ha distrutto 10 automobili che si trovavano sul luogo dell'attentato".  L'alto funzionario statale aveva riportato una gravissima emorragia interna.  

L'attacco segue la diffusione del video dello Stato del Sinai, organizzazione affiliata all'ISIS, nel quale i terroristi mostrano l'uccisione dei tre giudici della città di al Arish, nel Sinai settentrionale, avvenuta lo scorso 16 maggio. Intitolato "Uccidendo i giudici", il video mostra i terroristi che crivellano di colpi un minibus con a bordo i magistrati; nell'attacco erano rimasti feriti anche altri tre giudici. Lo Stato del Sinai ha minacciato un'ondata di attacchi contro la magistratura dopo la condanna a morte inflitta all'ex presidente, l'islamista Mohammed Morsi.

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