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Economia

Draghi sullo spread e la manovra: perché è importante

Giovedì 25 ottobre a Francoforte, Mario Draghi, presidente della Banca Centrale europea​ (Bce)​ ha parlato con i giornalisti dicendo alcune cose assai importanti che dovrebbero aiutare a orientarsi nel confronto fra il governo italiano e la Commissione europea​ sulla manovra economica e il deficit​.

Draghi ha detto che:

- I​ toni della polemica vanno abbassati, per ridurre lo spread e frenare la turbolenza finanziaria le controparti politiche devono trovare un compromesso.

La questione italiana è un rischio ​per la crescita europea come lo è la Brexit o il protezionismo degli Usa di Trump.

-Le regole europee sui bilanci devono essere rispettate.

- Non si deve mettere in discussione l'euro.

- Per la Bce è fondamentale tenere separata la politica monetaria  dalle questioni di politica fiscale. Ci sono dei confini istituzionali che non vanno mai superati. La Banca centrale europea in effetti deve essere indifferente rispetto ai problemi fiscali degli Stati membri,  il finanziamento del deficit di un solo paese. Può solo intervenire usando l'Omt, Outright Monetary Transactions. L'Omt è l'acquisiszione diretta di titoli di Stato a breve termine sul mercato secondario da parte della Bce, con l'obiettivo di evitare il crescere di tensioni sul mercato dei titoli di Stato con la corsa  dello spread e il conseguente rialzo dei tassi di interesse.
Ma le Omt non sono un strumento che si attiva automaticamente. Lo Stato verso il quale si applicano deve invece dimostrare di rispettare le "condizionalità": un impegno a risanare i propri conti pubblici.

- Draghi ha anche ricordato che lo spread alto incide negativamente sulla crescita. I dati statistici della Bce indicano che sono già in peggioramento le condizioni applicate dalle banche italiane a imprese e famiglie. Vale a dire: aumentano i tassi praticati per chi si indebita per investire o consumare. E quindi si investe meno e si consuma meno. "La cinghia di trasmissione del mercato dei capitali tra titoli di Stato e costo del finanziamento delle banche è molto veloce". 
Questa condizione è anche pericolosa per le banche: gli istituti di credito "detengono i titoli di Stato e se questi bond perdono valore, intaccano il capitale delle banche".

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