I politici ed il sesso orale dopo Douglas

Anche la politica ne discute. Altro che presidenzialismo e legge elettorale o scadenza del governo. Il «cunnilingus» è diventato l’argomento di cui si parla sottovoce. Oltre che dare una micidiale notizia, quello di Michael Douglas è stato un coraggioso outing sulle abitudini sessuali maschili. Nel Transatlantico e dintorni se ne parla un po’ sul serio, un po’ scherzando. Ma sotto forma di anonimato. Solo due ex parlamentari senza peli sulla lingua e con il senso dell’ironia accettano di affrontare la questione. Sulla quale però  ci sarebbe davvero poco da ridere.

«C…se il rischio è questo non lo faccio più. Ma roba da matti, mai saputo che si potessero correre questi rischi».

Giacomo Chiappori, leghista duro e puro, ala bossiana, sindaco di Diano Marina, ex parlamentare, un po’ scherza un po’ prende sul serio la notizia shock data da Douglas. E cioè che il cancro alla gola lui dice di averlo preso facendo il cunnilingus. Il celebre attore sostiene di essere stato infettato dal virus Hpv, ovvero il papilloma, facendo questa pratica sessuale. Tema scabroso, delicato. Che riguarda la vita intima e sessuale. E in questo caso le abitudini del genere maschile. Ma Chiappori non si tira indietro. Aveva già accettato alcuni anni fa insieme ad altri colleghi di rispondere alla domanda fatidica di Panorama: «Quante volte onorevole  lo fa a settimana?». «E che cos’è  ‘sto Hpv?». Un virus… «Vabbè, senta vuol dire a questo punto che cambierò le mie abitudini e mi limiterò alle posizioni tradizionali. Una volta sopra e una sotto».

Non perde anzi accentua il gusto della battuta Giorgio Stracquadanio (ex deputato Pdl): «Andiamoci piano con dichiarazioni come quella di Douglas, qui si semina il panico. Se fosse sempre così si dovrebbe temere un’epidemia su scala mondiale». Ma lei come si regolerà? «Se fossi Douglas terrei la bocca chiusa». E lei on. Stracquadamio? «Farò ovviamente come dovrebbe fare lui».

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