Dopo il "Caffè sospeso" arriva il "Pane in attesa"

Sassari, Messina, Lecce: inizia a diffondersi, soprattutto al sud, l'iniziativa del "Pane in attesa" un gesto di solidarietà piccolo, ma concreto per i più bisognosi. Su modello del napoletano "Caffè sospeso " (offrire un caffè al bar ad uno sconosciuto che non può permetterselo) è nata l'idea di andare in panetteria, comprare pagnotte e sfilatini e lasciare un'offerta al panettiere che viene tradotta in pane fresco per i meno abbienti.

Funzione così: su coordinamento di alcune associazioni che si occupano dei poveri è stato chiesto ai panifici (al momento sono pochi ad aver detto sì) di aderire al progetto di "Pane in attesa". I negozi che hanno accettato hanno la possibilità di invitare la clientela a lasciare delle monete in una cassettina ad hoc. I soldi si trasformavano in sacchetti di carta da 5 panini per uno disposti sul bancone a disposizione dei bisognosi segnalati dalle associazioni di volontari.

Partita da Sassari lo scorso 20 marzo l'iniziativa è arrivata ad aprile a Messina e, sponsorizzata dall'amministrazione comunale, anche a Lecce con la speranza che si possa diffondere in tutta Italia. "Per alcuni anche comprare un chilo di pane è un problema - fanno sapere da Messina - e con un gesto semplice si può dare una mano a chi ha di meno". 

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