Un doodle per Hannah Arendt

Il 14 ottobre 2014 ricorrono 108 anni dalla nascita della studiosa di origini ebraiche nata ad Hannover (Gerania) nel 1906. La persecuzione subita in Germania a partire dal 1933, che portò anche a un suo  breve periodo di carcerazione, la costrinsero a emigrare. Il regime nazista le ritirò la cittadinanza nel 1937 e solo nel 1951  riuscì a ottenere la cittadinanza statunitense.

I lavori di Hannah Arendt riguardarono la natura del potere, la politica, l'autorità e il tiotalitarismo: tra le sue opere più conosciute, Le origini del totalitarismo (1951), in cui tracciò le radici dello stalinismo e del nazismo e le loro connessioni con l'antisemitismo; Vita Activa. La Condizione umana (1958) e La banalità del male (1963), un resoconto sul processo all'ufficiale nazista Adolf Eichmann.

"Tutti i fatti possono essere cambiati e tutte le menzogne rese vere. La realtà è diventata un agglomerato di eventi in continuo mutamento e di slogan in cui una cosa puo' essere vera oggi e falsa domani”, scriveva Hanna Arendt e ancora: "Oggi è raro incontrare persone che credano di possedere la verità; ci confrontiamo invece costantemente con quelli sicuri di avere ragione”.

Morì a New York il 4 dicembre del 1975.


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