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Doctor Who, alla scoperta del nuovo confuso Dottore di Peter Capaldi

Doctor Who, alla scoperta del nuovo confuso Dottore di Peter Capaldi

L’attore scozzese debutta nel primo episodio dell’ottava stagione. Il suo Signore del Tempo tarda a prendere forma, è ancora arruffato dalla nuova rigenerazione… Ma il Tardis sembra in buone mani

A pochi giorni dal referendum per l’indipendenza della Scozia (che si terrà il 18 settembre) torna Doctor Who e debutta il nuovo Dottore, che ha il volto dello scozzese Peter Capaldi. Il primo episodio “Deep Breath” è andato in onda sabato 23 agosto su BBC One e da allora dalla Manica in su uno degli argomenti di discussione preferiti è proprio l’ottava stagione della serie televisiva fantascientifica più longeva di sempre.

Capaldi, 56 anni e nipote di emigrati italiani, sostituisce il più giovane Matt Smith diventando il dodicesimo Dottore, l’alieno viaggiatore nel tempo che, grazie alla sua capacità di rigenerarsi al momento della morte, è stato finora interpretato da undici diversi attori. 

E com’è questo nuovo Dottore brizzolato e dal volto scavato? “Non è male. Non è affatto male”, è l’opinione di Bim Adewunmi del Guardian, che tra le varie incarnazione del Dottore porta però nel cuore la quarta, quella interpretata da Tom Baker. “Il Dottore è ancora qualcosa di confuso, psichicamente parlando. È stato appena sputato fuori da un dinosauro e sta ancora riprendendosi dalla rigenerazione”. È arrivato nel XIX secolo, nella Londra vittoriana, in seno a una prima puntata definita “un inizio promettente”

Doctor Who per i britannici è qualcosa che ormai fa parte della cultura popolare e l’attesa del pubblico questa volta era tutta rivolta alla scoperta del nuovo Dottore. Secondo però IndieWire l’esordio non è stato altro che “un petardo bagnato”: “Il Dottore di Capaldi dovrebbe essere scuro e minaccioso e il primo episodio dovrebbe sottolineare i suoi punti di forza. Invece la sua introduzione è ad alto numero di ottani, piena di robot, esplosioni e battute”.

Le perplessità dei fan circa la scelta di Capaldi come nuovo Dottore riguardano soprattutto l’età; lo showrunner della serie, Steven Moffat, ha risposto loro trasferendo questi dubbi addosso alla compagna di viaggio del Signore del Tempo, Clara Oswin, sempre interpretata da Jenna-Louise Coleman. “La sceneggiatura di Moffat passa la maggior parte della puntata alternativamente a scusarsi e a sferzare il pubblico per gradire i bei ragazzi venuti prima”, scrive ancora IndieWire. “Clara lotta per venire a patti con il fatto che il suo migliore amico è improvvisamente vecchio e vaga come un pazzo”. Per concludere che “La trama è irregolare (…) e l’attore protagonista sembra avere meno tempo sullo schermo di tutti gli altri predecessori (…). Però almeno è messo in mostra il talento di uno dei segreti meglio custoditi della Scozia, che offre una prestazione ironica e spiritosa”.

La critica è divisa, in attesa che la personalità del nuovo Dottore prenda meglio forma.

“L’apparizione a sorpresa di Matt Smith, nonostante consegni il testimone a un nuovo ma vecchio Doctor Who, è stata solo una delle dolci delizie dell’episodio d’esordio di Peter Capaldi”, secondo l’Huffington Post,  che considera adorabile e stratificata la prova dell’attore scozzese, che concede battute sulla Scozia, strizzatine d’occhio alla platea e “un dolce trattato su quanto sia importante – fondamentale anche per il futuro del pianeta – mettere da parte la bellezza e il fascino della giovinezza per la saggezza e lo spirito dell’età”.

In attesa del secondo episodio (“Into the Dalek”) una cosa è certa: il Tardis, la cabina telefonica tramite la quale il Dottore attraversa lo spazio e il tempo, è in buone mani. 

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