Disoccupazione e under 35: tutti i numeri della crisi

Un milione in meno in un solo triennio. E' il calo del numero di occupati che si registra nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni, cioè tra i cosiddetti giovani-adulti che sono nel pieno delle energie fisiche, intellettuali e professionali. Purtroppo, la parte della forza-lavoro potenzialmente più produttiva si è ridotta tra il 2010 e il 2013 di quasi un sesto: da 6,3 milioni si è scesi a 5,3 milioni di occupati, ovviamente a causa della crisi economica.

LA GENERAZIONE NEET

Ecco, di seguito, alcune cifre che danno l'idea degli effetti deleteri della recessione degli ultimi 3 anni.

Tra il 2010 e il 2013, il numero di disoccupati tra i 25 e i 34 anni, è cresciuto complessivamente di oltre il 30%, da 679mila a 936mila, ed è quasi raddoppiato rispetto al 2008, quando i senza-lavoro in questa fascia di età erano poco più di mezzo milione.

Più della metà dei disoccupati tra i 25 e i 34 anni si concentra nelle regioni meridionali (486mila su un totale di 935mila). Oltre il 50% di questi giovani (al Sud come al Nord) risulta senza lavoro da oltre 12 mesi.

Il tasso di disoccupazione tra i cosiddetti giovani-adulti è cresciuto in 3 anni dall'11,9% al 17,8% ed è più che raddoppiato rispetto al 2007, quando era pari ad appena l'8,3%. Nel Sud, si è passati dal 15 a oltre il 30%, mentre al Nord la situazione, benché grave, resta ancora sostenibile, con un tasso di senza lavoro tra i 25 e 34 anni pari al 10% circa (era però del 4,6% del 2007).

LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE E IL MODELLO TEDESCO

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