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Il discorso di Matteo Renzi per la fine della presidenza Ue



L'Italia "ha 
proposto un cambiamento del paradigma economico di questi 
anni per cambiare marcia perchè o si cambia marcia 
sull'economia o diventiamo il fanalino di coda di un mondo 
che cambia rapidamente".

Così Matteo Renzi ha parlato oggi 
all'Europarlamento nel corso del discorso per la fine della presidenza italiana della Ue. Ecco i passaggi principali del suo discorso preparato dalla sua ghost writer.

Ecco chi è la donna che sussurrava a Renzi le frasi giuste

- "È simbolico che proprio oggi la 
Commissione presenti la comunicazione sulla flessibilità e 
sulle regole del fondo strategico per gli investimenti: si 
tratta di due operazioni su cui il nostro giudizio è positivo, stiamo 
andando nella giusta direzione anche se dobbiamo fare di 
piu'".




"Siamo 
pronti a fare la nostra parte, siamo pronti a essere generosi 
con il Fondo per gli investimenti e a credere 
nell'investimento sulla flessibilità".

Le suggestioni di un'Europa fortezza

"Lo spauracchio della demagogia puo' 
portare qualche decimale di voto in più ma non saremmo più 
liberi: quando si pensa di difendere la nostra identità 
riducendosi in fortezza in nome della sicurezza dobbiamo 
sempre ricordarci che libertà e responsabilità sono le 
precondizioni per la sicurezza... E ciò è 
tanto più vero dopo gli attacchi del terrorismo a Parigi. 
Condizione per respingere suggestioni da Europa-fortezza "è che l'Europa torni a fare il proprio 
mestiere, disegnando il proprio futuro", lasciandosi alle 
spalle la fase in cui l'Europa "era solo economia, vincoli, 
austerità: ora possiamo dire che è stato un errore e quel 
cambiamento che la Commissione Juncker sta portando andava 
immaginato negli ultimi sei anni" non negli ultimi sei mesi
.

La citazione di Dante Alighieri

Il luogo 
dell'Unione europea, ha aggiunto Renzi, "non è la fortezza 
ma la piazza, il museo, la scuola, la parola chiave non è 
conflitto e scontro, è dialogo e incontro". Si tratta della 
risposta di una classe dirigente consapevole delle proprie 
responsabilità politiche di fronte ai cittadini. Rispondendo 
a qualche deputato del fronte euroscettico che rumoreggiava, 
Renzi ha poi riproposto la frase che Ulisse rivolge ai compagni 
con i quali s'imbarca nel XXVI canto dell'inferno della 
Divina commedia: "fatti non foste a viver come bruti, ma per 
seguire virtute e canoscenza". Rispondendo a qualche deputato 
dissenziente, Renzi ha detto: capisco che "per qualcuno è 
difficile leggere più di due libri, io ho imparato a 
studiare la storia della mia città, ho letto Dante Alighieri 
e quando mette in bocca a Ulisse un riferimento 
straordinariamente efficace per l'oggi, quando vogliono 
rintanarci a casa sconvolti e impauriti" lancia "un grande messaggio. Il Parlamento europeo è a un bivio, scelga se immaginare di vivere come bruti inseguendo il messaggio demagogico che non consentirà di governare l'Europa o seguire virtù e conoscenza ed essere sul serio europei".


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