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Economia

Diritto all'oblio: ecco come tutelarsi

Sono molissime le persone che hanno subito ingiustizie a causa di materiale privato pubblicato sul web. Di recente abbiamo tutti visto cosa è accaduto a Tiziana Cantone, conosciamo la storia di Carolina Picchio, è di questi giorni invece il caso della giornalista Diletta Leotta.

La prima domanda che ci si pone è se si è veramente impotenti in casi come questi. Come è possibile far valere i propri diritti nel voler togliere un video o una foto che ci riguarda dal web?

Spesso abbiamo sentito parlare dell’esistenza del Diritto all’Oblio. Si tratta del diritto che ognuno di noi può far valere nel chiedere che del materiale che ci riguarda venga rimosso dal web. Questo diritto è stato confermato dalla Corte di Giustizia Europea con la sentenza del 13 maggio 2014. È quindi possibile per ognuno di noi chiedere a siti e motori di ricerca di rimuovere o non indicizzare tutto quello che ci riguarda e lede la nostra privacy. Ecco come è possibile farlo.

La richiesta a Google

Il primo metodo, e anche il più diretto, è quello di chiedere a Google di non indicizzare il materiale indesiderato. Per farlo basta compilare un modulo preposto che si trova online. All’interno di questo si dovranno quindi inserire i propri dati, la url della pagina che si desidera non venga più indicizzata e la copia della propria carta di identità. Se questa richiesta diretta sarà accettata, allora la pagina (o le pagine) indicata non verrà più indicizzata dal motore di ricerca.

L'appello al Garante della Privacy

Se però Google non dovesse accettare di eliminare il materiale richiesto, allora si potrà fare appello al Garante della Privacy. L’autorità preposta avrà quindi 60 giorni per poter esaminare il caso e dare una risposta in merito. In caso di risposta negativa da parte del garante, ma anche come soluzione alternativa alle precedenti, ci si potrà rivolgere a un Giudice.

L'ostacolo: il diritto di cronaca

È necessario però tener conto che non sempre si avrà diritto alla rimozione del materiale che ci riguarda. Il principale ostacolo è il diritto di cronaca. Se infatti il materiale, sia esso video, foto o scritto, dovesse essere considerato di rilevante interesse pubblico, allora la risposta sarà negativa. Questo però solitamente accade se la persona di cui si sta parlando è un personaggio pubblico o se è stato coinvolto in fatti di cronaca.

Ma in casi come quelli di Tiziana, Carolina o Diletta, il Diritto all’Oblio è qualcosa di appurato.

Purtroppo il vero problema in casi come questi è quello della viralità dei contenuti. Se infatti potrebbe risultare relativamente facile eliminare le url dall’indicizzazione del motore di ricerca, non lo sarà altrettanto farlo con tutti i siti che hanno al loro interno video o foto che ci riguardano.

In conclusione, il consiglio che vorrei darvi è quello di non postare mai del vostro materiale sconveniente. Anche se lo fate su social sicuri e in pagine accessibili a pochi intimi. In più, non inviate mai del vostro materiale potenzialmente lesivo a terzi. Così facendo tutelerete al meglio la vostra privacy. Ma se quest’ultima dovesse comunque essere violata, agite velocemente e con tutti gli strumenti che la legge consente, perché il rischio è che la situazione possa peggiorare.

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