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Il Papa ha scelto la voce del silenzio

Il Papa lascia perché la Bellezza, quella che in Dio ha la sua immagine più perfetta, ha bisogno d'una forza che l'età perde col tempo.

Che indicibile e amorevole grandezza, immensa e umile. Inadattabile, forse; di certo lontana dalla superficialità orrenda d'oggi ma, per questo, legata per sempre a tutti i nostri giorni.

Il Papa che suona Mozart e Bach al pianoforte ha scelto il silenzio a sigillo d'un Pontificato che, solo per questo, è già millenario. Forse perché sa che sono le pause a dare la più intensa luce ai suoni. Forse, avrà pensato, perché Dio è scritto che parli mentre tutto, intorno, tace.

Noi ammutoliamo fermi, davanti a tanto soverchiante umanità. E immobili ascoltiamo il vento taciturno che scandaglia l'anima quando la Storia risuona nella vertigine della coscienza.

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