Diamanti da investimento: quali scegliere

Per Marilyn Monroe i diamanti sono i migliori amici delle ragazze. Per i risparmiatori italiani possono diventare un interessante investimento. Complice la volatilità dei mercati azionari, ma anche il crollo dei rendimenti dei titoli di Stato l’acquisto di diamanti da investimento nel nostro Paese lo scorso anno ha letteralmente preso il volo, segnando un più 20% a quota 230 milioni di euro, e anche nel 2016 il trend è in continua ascesa.

Quali scegliere
Non tutti i diamanti, però, sono gemme da investimento. Anzi, meno del 2% della produzione mondiale, pari a circa 1 miliardo di euro, ha le caratteristiche giuste. Entrano in questa elite solo le gemme che hanno una caratura compresa tra 0,5 e 1,5 carati, una purezza IF (la massima possibile), qualità del taglio, fluorescenza nulla o debole, un colore dal River D al Top Crystal I e le certificazioni rilasciate dalle massime autorità gemmologiche mondiali.

Quanto spendere
Ma quanto bisogna spendere per entrare in questa nicchia? L’investimento minimo parte da 5 mila fino a un massimo di 80 mila euro, con un orizzonte temporale di almeno 5-7 anni, mentre la quota consigliata non deve superare il 10% del portafoglio personale.

Quanto rendono
"Dal 1985 a oggi queste particolari pietre che non si trovano in gioielleria hanno reso circa il 3,7% all’anno, più o meno come il mattone, ma a differenza di altri investimenti non sconta tasse sul capital gain" sottolinea Claudio Giacobazzi, amministratore delegato di Intermarket diamond business (Idb), società che 40 anni è specializzata nella vendita e nell’intermediazione di queste particolari gemme attraverso il canale bancario. "Oggi il rendimento nominale è sceso al 2-2,5% annuo, ma è comunque un ritorno significativo se si tiene conto che nel frattempo il carico fiscale sugli immobili è aumentato notevolmente e che i titoli di Stato hanno una redditività vicina allo zero anche sulle scadenze più lunghe".

Ma c’è un particolare su cui i diamanti non brillano ed è la liquidità. "Per questo siamo tra i pochi operatori a offrire un servizio di disinvestimento" continua Giacobazzi. "Lo scorso anno siamo riusciti a dimezzare i tempi per il ricollocamento delle pietre da 90 a 43 giorni".

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