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E se a destra di Forza Italia tornasse AN?

Anche a destra di ForzaItalia le cose si stanno muovendo. Con più fatica e non con gli stessi numeri, ma in vista di un generale riassetto del centrodestra la questione si fa interessante. Non mi riferisco al buon 4% della Lega - la lotta per sopravvivere sta dando i suoi frutti - mi riferisco ad un altro 4%: quello di chi, terminata l'esperienza di An, non sapendo più dove andare - non da Grillo, non dal Cav - se ne è tornato a casa sua, al calore della Fiamma. 

4%? Sì, perché quello fu il valore del Movimento Sociale Italiano quando si sciolse in Alleanza Nazionale e quello è lo zoccolo duro del pensiero della destra nazionale in Italia. Se An prima di sciogliersi superava il 12% , arrivò quasi al 16% alle Politiche '96, fu grazie al buon funzionamento del partito voluto da Fini e Tatarella, ma i quadri e la dirigenza arrivavano quasi tutti da lì, da quel 4%.

Oggi la situazione degli eredi è questa. Tolti Gasparri e Matteoli che sono andati in Fi, abbiamo Fratelli d'Italia, guidato dagli ex ministri nell'ultimo Berlusconi IV, Giorgia Meloni ed Ignazio la Russa. Ministri Pdl, certo, ma sicuramente espressione dell'ultima dirigenza Msi. Secondo gli ultimi sondaggi apparsi, l'elettorato li premia di un 2,3%.

Con una mossa che sa molto di tattico, tutti gli altri. Storace, Poli Bortone - ministri An nei governi precedenti - Menia, reggente di Fli, e persino Romagnoli (Fiamma Tricolore), si sono uniti nel Movimento per Alleanza Nazionale: vorrebbero riportare l'invitto simbolo sulla scheda, a disposizione dell'elettorato. Gli ultimi sondaggi sono intorno all'1,7%. Sommati a Fratelli d'Italia danno il 4%, appunto l'Msi.

Una decina di giorni fa, all'indomani della fondazione del "Movimento per..." ho rilevato un'ipotetica "Nuova Alleanza Nazionale". A freddo, dicendo semplicemente che alcuni dirigenti stavano ricostituendo il partito, così come stava avvenendo per Forza Italia, dando poi la lista totale da Rifondazione alla Lega.  Il valore ottenuto è stato superiore al 6% con un bacino elettorale potenziale di oltre il 12%. I voti dei "sicuri" provenivano essenzialmente dai grillini o dagli indecisi - ottima situazione, sono reali voti vacanti - mentre quelli dei potenziali principalmente da Fi, dall'Ncd e dalla Lega: cioè dai concorrenti naturali del centrodestra.

In quei giorni altri istituti rilevavano ancora le singole sigle, Fli, La Destra, Fdi. La somma di questi, aggiunte le briciole con Io Sud e Fiamma Tricolore, era il "solito" 4%. Valori, quelli di queste tre sigle, immutati da mesi. Per l'analista questo significa che nessuno dei tre riesce ad intaccare il bacino della destra, ovvero, che nessuno dei tre si dimostra credibile nel messaggio che veicola. 

In questa convulsa fase politica, per un certo elettorato di destra, il richiamo del nome di Alleanza Nazionale è evidente, anche se successivamente ci dovranno essere contenuti adeguati alla Terza Repubblica. In ogni caso, come diceva Catone: "Rem tene, verba sequentur" (prendi il concetto, le parole verranno).

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