David Beckham, l'ex body guard vive all'aeroporto di Heathrow

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Aereoporto di Heathrow, Londra
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David e Victoria Beckham
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David e Victoria Beckham
UNICEF via Getty Images
7 giugno 2016. David Beckham, ambasciatore di buona volontà dell'UNICEF, incontra un ragazzo di nome Sebenelle, 14 anni, a Makhewu, nello Swaziland. Il calciatore inglese si è recato nel Paese africano per verificare in prima persona come vengono utilizzati i fondi raccolti da "7: The David Beckham UNICEF Fund", un progetto di raccolta fondi a supporto dei bambini che hanno contratto l'HIV.
Ethan Miller/Getty Images
Al secondo posto David Beckham
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David Beckham seduto a bordocampo per l'ultima di Kobe.
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David e Victoria Beckham insieme a dicembre 2014
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David e Victoria Beckham insieme lo scorso marzo

Fa colazione tra un terminal e l'altro, si lava nei bagni dell'aeroporto e dorme insieme ai passeggeri che aspettano il proprio volo sfruttando persino il wi-fi gratuito dello scalo.

E' la storia di Simon Jones, 46 anni, l'ex guardia del corpo di David Beckham che, dopo aver perso tutto, si è trasferito a vivere presso l'aeroporto londinese di Heathrow.

Proprio come nel film The Terminal, Jones (il nome lo ha scelto lui per celare la vera identità) ha eletto come domicilio l'aeroporto facendosi suggestionare dalla pellicola cinematografica.

E dire che Simon di cose nella sua vita ne ha fatte parecchie: ha combattuto nel Reggimento Paracadutista dell'esercito britannico in Iraq, Afghanistan, Somalia, Angola e Nigeria, per poi diventare una guardia del corpo privata vantando clienti del calibro di Beckham.

Poi qualcosa è andato male e la sua vita è crollata. Mentre Tom Hanks/Viktor Navorsk protagonista di The Terminal si trovava bloccato al Jfk di New York a causa di un colpo di Stato avvenuto nell'immaginaria Krakozhia che aveva invalidato il suo documento, Simon Jones a Heathrow ci è entrato con le sue gambe. 

La cosa strana è che nessuno, a oggi, si è accorto dell'inquilino ormai in pianta stabile a Heathrow. Per questo Jones ha deciso di uscire allo scoperto e di raccontare la sua storia ai media. "Pensavo inizialmente di restare solo un paio di giorni in aeroporto - ha dichiarato - ma visto che nessuno si è accorto di me sono rimasto. Ora come è stato possibile per me entrare e vivere nello scalo, immagino che possa esserlo anche per potenziali terroristi".

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