Gallinari #NbaVote: quando l’Italia ha avuto un All Star in Nba

Probabilmente non andrà a Toronto il prossimo 14 febbraio, così come non sarà (almeno per il momento) il primo italiano convocato all’All Star Game – gliela gufiamo al contrario, non si sa mai…–.

Ma il mese di gennaio di Danilo Gallinari ha decisamente smosso gli animi degli italiani, di fede cestistica e non solo, che hanno coinvolto amici, colleghi, parenti – ci si sono messe pure le fan page italiane più seguite; vedasi il Milan che per il ‘rossonero’ Danilo ha fatto un vero e proprio endorsement – nel singolare sistema di votazione popolare ideato dall’Nba. Quell’hasthtag, diventato ormai un tormentone, appiccicato a nome e cognome dell’azzurro dei Nuggets che sta ‘spammando’ le bacheche di centinaia di migliaia di italiani: ‘Danilo Gallinari #NBAVote’.

Il ragazzo, ormai 27enne – è nato l’8/8/’88 a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi –, se lo merita eccome. Un po’ perché Gallinari è un giocatore che ama ‘la pallacanestro’, come ce ne sono tanti sparsi nei campionati italiani – ahinoi soprattutto in quelli minori ­–. Uno che già quando muoveva i primi passi nelle giovanili di Casalpusterlengo aveva il talento di voler capire il basket, ancora prima di giocarlo.

E poi perché, diciamolo, il primo mese del 2016 di Gallinari è roba da vero All Star. La ‘Gallinsanity’, tanto per rifarci a una terminologia che andava di moda nella Grande Mela ai tempi di Jeremy Lin, è iniziata il 2 gennaio con la partita tra Denver e Golden State, campioni Nba in carica, allora a quota 2 sconfitte in stagione.

Per Danilo, in quell’occasione, 24 punti con 9 su 18 dal campo in 41 minuti passati sul parquet, il massimo per la stagione in corso. Da lì in poi una striscia di 8 partite a oltre 24 punti di media – parliamo di punti, perché sono quelli che ‘scaldano’ gli animi, ma chi vede giocare Gallinari sa che dentro le sue prestazioni c’è tanto di più – fino alla vittoria nel rematch della sfida con i Warriors nella quale, oltre ai 28 punti realizzati, l’azzurro si è esibito nel recupero decisivo, rubando palla a Steph Curry, con tanto di esultanza – le mani battute sul petto e poi mosse a richiamare l’applauso dei 20mila del Pepsi Center di Denver – da vero Nba All Star.

Mai avevamo visto un Gallinari così, e mai c’era stato un italiano così stellare tra le tante stelle della lega di basket più importante e seguita al mondo. Eppure è quasi sicuro che Danilo a Toronto non ci sarà. I quintetti scelti dal pubblico sono praticamente cosa fatta ed è difficile che il voto degli allenatori possa ricadere sul ‘go to guy’ di una squadra con neanche il 40% di vittorie, sebbene ancora in corsa per i playoff a ovest.

Ma in fondo il mese da All Star di Danilo – l’ultima uscita ha fatto registrare 23 punti con 4 rimbalzi e 2 assist, decisivi nella vittoria dei Nuggets sugli Indiana Pacers – ce lo siamo goduti e ce lo stiamo godendo appieno. E per come è fatto Gallinari sa bene che l’appuntamento più importante della sua stagione non è quello con la maglia biancorossa degli All Star dell’ovest, ma quello con la maglia azzurra della nazionale; e con un campo (si spera) con cinque cerchi stampati sopra..

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