Dal gemellaggio agli scontri: la vera storia dell'odio tra veronesi e interisti

"No comodi, no gita. In cinquemila contro Milano". Da tempo nella curva sud dell'Hellas girava questo volantino. In occasione del match di coppa Italia contro il Milan i veronesi a San Siro sono però 8000. Mantengono la promessa fatta in occasione degli ultimi scontri con i nerazzurri, dieci anni prima, l'ultima del Verona in serie A. Ieri nel percorso che porta allo stadio un gruppo di 400 ultras si stacca all'altezza di piazzale Lotto e inizia a scagliare sassi contro la polizia. Gli scontri proseguono dentro lo stadio e l'arbitro Rocchi è anche costretto a sospendere la gara al 15' per il fumo dei lacrimogeni lanciato dalla polizia. Alle 20,55 circa gli interisti hanno infatti provato ad aggredire gli ospiti: vengono lanciati bastoni, lattine, bottiglie. Il bilancio finale parla di quattro identificati (tre interisti e un veronese), numerosi danni ad alcune auto nella zona di piazza Axum, danni all'impianto di illuminazione della torre 9 e una telecamera di Inter Channel distrutta. E pensare che un tempo tra i due club esisteva un forte gemellaggio. Come si è passati dall'amicizia ai lacrimogeni?

Negli anni '80 i tifosi dell'Inter e quelli del Verona iniziarono un sodalizio che si sarebbe poi consolidato negli anni. Un gemellaggio cementato da una matrice politica chiara, quella che lega da sempre la curva sud dell'Hellas e la nord dell'Inter all'estrema destra. E' infatti proprio negli anni '80 che con l'arrivo degli Skins in curva nord si stringono amicizie con i veronesi legati al fronte skinhead veneto. Il rapporto di amicizia si consolida al punto che nella stagione 1990/1991, con l'Inter impegnata ad affrontare il primo turno di coppa Uefa in campo neutro, i nerazzurri scelgono proprio il Bentegodi come stadio di casa. L'incontro con il Rapid Vienna termina 3-1 con tifosi veronesi e interisti insieme nella stessa curva.

I motivi della rottura vanno ricercati nel 2001/2002, con il Verona in Serie A. I cambiamenti generazionali nelle curve portano alla scomparsa degli Skins da quella interista mentre nella sud del Verona la matrice di estrema destra prende invece ancora più potere e proprio in una partita del 2002 i "buu" razzisti prendono di mira anche Ronaldo. Rottura del gemellaggio e guerra aperta. Discorso chiuso? Non del tutto perchè quella del razzismo mai accettato è solo una delle versioni ed è anche quella che regge di meno. C'è chi dice che la vera fine dell'amicizia sia dovuta al momento in cui le Brigate Gialloblù del Verona, colpite da arresti e diffide, persero il controllo della curva sud a favore della Banda Loma, gruppo organizzato definito "arrogante e presuntuoso" dai nerazzurri. Quel che è certo è che dall'inizio del nuovo millennio quella che un tempo era amicizia sfocia in odio aperto e gli scontri di ieri sono solamente un pericoloso anticipo di quello che potrebbe succedere in caso di ritorno in A dell'Hellas.

Sui forum dei "butei" il day after della partita contro l'Inter vive di una calma piatta, irreale. Nessuno affronta l'argomento, la tensione di ieri e le cariche reciproche fanno pensare che la faccenda non sia conclusa. In tanti si indignano con i veneti, colpevoli oltre alle violenze di aver bersagliato per tutta la partita l'interista Alfred Duncan con "buu" razzisti. Altri tifosi italiani rinfacciano invece il passato agli interisti: "avete la memoria corta ma loro erano il vostro esempio e la metà dei vostri cori viene dall'Hellas". Alcuni non accettano l'accaduto: "Non hanno perso occasione per infangare il nome di Verona e del Verona". Altri mettono da parte i colori e alla luce degli scontri si chiedono: "Se era una trasferta così a rischio non si poteva semplicemente evitare di aprirla ai tifosi ospiti?"

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