(Ansa)
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Cruciani: "La polizia colpisca i violenti". E i No-tav lo minacciano via web

La sera del 20 novembre è scoppiata una piccola guerra. Quel mercoledì Giuseppe Cruciani, conduttore di “La Zanzara ”, la trasmissione serale di Radio 24, ha appena visto in tv i disordini e le violenze sotto la sede del P, causate dalla manifestazione romana dei No-tav. Di fronte alla quiescenza degli agenti, Cruciani s'indigna e sbotta: "Rompono i coglioni a Roma? Poliziotti, picchiate duro: se uno tira i sassi, bisogna picchiare oppure prendere e portare in galera".

Insomma, nulla di sconvolgente: che la polizia possa e debba reagire nei confronti di manifestanti violenti (se non altro per legittima difesa) pare, anzi, una verità banale. Eppure, da quel momento, contro Cruciani si è letteralmente scatenata una parte del web. "Non ho mai ricevuto tante minacce, tante offese" dice il giornalista a Panorama.it "soprattutto da quando, per due giorni, il blog di Beppe Grillo ha ospitato il link del sito Lafucina.it".

Da quel mercoledì sono iniziate a piovere ingiurie durissime e minacce esplicite: “Picchiatelo duro, picchiatelo duro; mandatelo in galera, ammazzatelo!!!!!!!!!" scrive per esempio Angelantonio C., mentre Enzo P. aggiunge, a tutte lettere maiuscole: "CRUCIANI FASCISTA DI MERDA, SE TI TROVO PROVO A METTERE IN PRATICA I TUOI CONSIGLI: TI PICCHIERO' COSI DURO CHE TUA MADRE DOVRA' FARE IL TEST DEL DNA PER RICONOSCERTI". Il florilegio di ingiurie è davvero impressionante. E tanta violenza verbale un po' inquieta, perché segnala un malessere così esagerato che pare montato ad arte, voluto, fomentato. Le reazioni sono davvero scomposte, e un po' vigliacche, perché spesso coperte da nickname o da firme false. 

Lui, Cruciani, non pare né stupito, né intimidito. Conoscendolo, anzi, l'aggressione corale forse un po' gli piace. Ma precisa: "Non ho detto che la polizia dovrebbe picchiare i No-tav, i manifestanti in genere. Ho detto che deve reagire seriamente sui violenti, su quelli che tirano sassi, che picchiano. Non capisco perché, in certe situazioni, in Italia vengano tollerate violenze che altrove sarebbero represse con forza". Quindi rilancia: "Il punto è che a fare casino sono spesso quattro borghesucci che vivono di lavoretti o non lavorano affatto, perché possono permetterselo grazie ai soldi di papà, e allora vanno a rompere i coglioni per strada. Se prendessero qualche manganellata, tornerebbero subito in riga. O a casa, da mammà". 

La polemica, insomma, è destinata a durare. 

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