Ddl Anticorruzione: nasce un'altra Authority

Ma a che cosa servirà l’Autorità nazionale per il contrasto della corruzione? Fra i mille dubbi che suscita la riforma approvata mercoledì 17 ottobre dal Senato, nelle tante norme e innovazini della nuova legge anticorruzione spiccano quelli sull’ennesima Authority.

In realtà è da tempo che in Italia esiste un Alto commissario alla lotta alla corruzione, ma finora nessun corrotto se n’è accorto. Ora il compito spetterà alla Civit, la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità dell’amministrazione (fin qui tanto sconosciuta all’opinione pubblica quanto scarsamente efficace nell’attività). I suoi compiti, quando la riforma diventerà operativa? Ascoltate.

Primo, approvare il Piano nazionale anticorruzione predisposto dal dipartimento della Funzione pubblica (qualcosa che ricorda i piani quinquennali della fortunatamente disciolta Unione sovietica);

secondo, esprimere pareri facoltativi agli organi dello Stato e a tutte le pubbliche amministrazioni (e sai che se ne faranno, di quei pareri tanto più se «facoltativi»…);

terzo, esercitare vigilanza e controllo sull’efficacia delle misure adottate e riferire al Parlamento con una relazione (che verrà messa in un cassetto, come tante altre relazioni).

Auguri

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