"Il prossimo Papa secondo me..."

Da quando ha appreso la notizia delle dimissioni del papa, il vicedecano del collegio cardinalizio, Roger Etchegaray trascorre molte ore a pregare. 90 anni compiuti il 25 settembre scorso, il cardinale Etchegaray si sta riprendendo dai postumi di un’operazione. E’ nella sua casa, circondato dai suoi libri. Ma passa gran parte della sua giornata pregando per Benedetto XVI e per il prossimo conclave nella cappella del suo appartamento, tappezzata di meravigliose icone.

“Lo straordinario gesto di umiltà di Benedetto può aprire una nuova primavera per la Chiesa”, spiega il porporato. “Capisco che ci può essere ancora disorientamento e confusione ma proprio l’atteggiamento mostrato dal papa in questi giorni dovrebbe aiutarci a recuperare serenità e concentrazione. La storia della Chiesa è stata spesso attraversata da scontri e divisioni, non sono queste che devono spaventarci. Se sapremo fare spazio allo Spirito riusciremo a superarle”.

Nella scelta del nuovo pontefice, secondo Etchegaray, “quello che conta sarà l’attenzione alle grandi sfide della cristianità nel mondo, non tanto le questioni del governo della Curia”. Il gesto di Ratzinger, inoltre, “ci aiuta ad assumere una visione più pastorale del papato, meno sacralizzata. In questo senso rappresenta il compimento del Concilio Vaticano II”.

“Una nuova strada è aperta”, ripete il porporato che è stato presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e pace, “sta a noi trovare il coraggio di percorrerla con fiducia”.

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