@Comeprincipe: sono certo vorrai scusarmi, ma debbo correre ad innamorarmi

La rubrica W.T.F. (Il giorno dedicato ai profili più interessanti di Twitter) si sposta al sabato, e sapete perché? Perché la domenica me la prendo di ferie, MH!

Non ha bisogno di presentazioni il protagonista della prossima intervista e se mai dovesse averne bisogno basta capire che è una Twitstar, che è un eterno innamorato e che se non state attente vi porta via con se.

Chiaramente vorrei subito togliermi una curiosità: perché @Comeprincipe?

Chiaramente? Non costringermi a usare Google un’altra volta. Che significa? Controllato, non è in effetti un gran bel concetto. Poi con l’immaginazione che ti rimane che ci fai? Comunque, è un semplice gioco di assonanze con una parte del mio nome. Legato, mio malgrado, ad un passato che ho tentato di cancellare. Ma dal quale scappare è praticamente impossibile. Hai presente quelle cicatrici i cui punti di sutura appaiono alla vista sempre quando ormai neanche ci pensavi più? Ecco, una cosa del genere. In compenso non rimarginano mai. Esattamente come i sentimenti.

E perché una foto profilo così bizzarra?

Semplicemente perché è magnifica. E’ stato amore a prima vista. Certo, io ho visto la pic, la pic invece, non avendo occhi, s’è dovuta accontentare delle mie chiacchiere. Quella del disagio mentale è, in effetti, una piaga molto comune. E non serve certo vivere davvero in una stanza imbottita perché sia facile intuire che nessuno è immune alle costrizioni eccessive, o alla mancanza totale di controllo. Le mezze misure, ecco, da quando non ci sono più è tutto meravigliosamente raggiungibile. O apparentemente? Non saprei dire. Eppure molto più caro. E non è forse con le mani legate che dobbiamo tentare un equilibrio sempre più complesso da raggiungere e da conservare? Quella foto è tutto quanto io mi senta di poter raccontare di me in una sola immagine. Desiderio di libertà. Pericolo per me stesso e naturalmente per chi mi circonda. Spettacolo per chi osserva. Tutto in senso figurato, è chiaro. O no?

Tu sei innamorato dell’amore, insomma più romantici di te io mai ne ho letti, tutto questo è dedicato a qualcuna?

Confessa, hai parlato con me quando avevo la guardia abbassata e non me lo ricordo? Si, innamorato dell’amore. Che poi è come essere perennemente idioti. Ma senza il vantaggio del non percepire coscientemente gli stati d’animo deliziosi o terribili che questa condizione può imporre. E’ che nessuno si preoccupa di impedire a soggetti che non hanno saputo correggere la rotta, come me, di specchiarsi nel lago. Credo qualcuno abbia scritto in merito una fiaba interessante. In ogni caso, oggi c’è troppa sicurezza ai bordi del lago, allora difficilmente ci si cade, mettendo fine ad un’inevitabile distruzione dei sentimenti veri. Hai presente? Mi raccontano spesso di desideri che hanno carne ed ossa. E pure odori meravigliosi. Per non parlare del suono della loro voce, mentre ti calma per il solo piacere di esserti d’aiuto. Tu che dici? E’ vero? O si pigliano solo gioco di me?

Da dove prendi spunto per le tue dichiarazioni d’amore?

Io non prendo spunto. Io mi fermo, ascolto quello che suona intorno, e scrivo. Ascolto quello che suona chiarissimo in tutti i ricordi che non ho mai messo via, e continuo. Ho sempre affrontato i sentimenti come uno spiantato farebbe con il destino avverso, vivendo al di sopra delle mie possibilità. Ed ho amato tanti di quegli occhi in passato, tanti che nemmeno saprei metterli in fila per due. E quasi mai sono arrivato a mostrare loro le parole che a un certo punto sono venute fuori da sole. Certo, poi ho amato davvero, e anche se faccio finta, non me lo scordo. Perché, devi saperlo, ho fatto ciascuna delle cose che racconto. Direi anche molte di più.

A parte fermarmi a vedere se magari non si poteva essere felici fino in fondo. Sai, ad averci le braccia bloccate a quel modo, difficilmente ti riesce di imporre alle gambe di star ferme. Loro mi portano. E non so dove. E finisce che alle cose accadute davvero, aggiungo quelle che avrei desiderato avere avuto la forza di fare accadere. Provo a non aver paura di quel che occhi più cinici dei miei possono pensare di una tale quantità di desiderio e malinconia messe in parole. Pare funzioni. Mi sembra spesso di capire che hanno tutti una paura fottuta di esprimersi a dovere, soprattutto quando si tratta di sentimenti. Come se gridare al mondo che c’è un viso il cui insieme ti schianta al solo pensiero, fosse sintomo di debolezza. Come se in amore si debba esser forti per forza. Come se la forza non si possa palesare anche nell’ammettere che niente ha davvero più importanza che provare a star bene. E di più, soltanto provare a far star bene anche chi, intorno a te, se lo merita.

Qual è il tuo lavoro non romantico nella vita?

Sbrigo faccende per gente che ha bisogno di qualcuno che lo faccia al proprio posto. Sono impiegato praticamente da sempre, se la memoria non m’inganna. Amministrazione. O qualcosa del genere. Almeno fino a fine agosto. Questi contratti a tempo determinato sono deliziosi. Soprattutto quando si prendono molto del tuo tempo, rendendoti in cambio qualche spicciolo. Il necessario per comprare il pane, il latte. E internet. Ovviamente. Però posso affermare di esser cresciuto professionalmente. Almeno da quando ho mandato al diavolo un lavoro stabile e ben retribuito. Ma solo perché avevano la sciocca pretesa che tra i miei obblighi ci fosse quello di uscire fuori di testa. Cosa che poi è capitata lo stesso. Probabilmente. O no? Di cosa stavamo parlando?

Il social sul quale sei più attivo?

Ovviamente Badoo. Seguito a ruota da Myspace. Ogni tanto do un’occhiata anche a Twitter, in effetti.

Sai che per colpa tua molte ragazze stanno rendendo la vita impossibile ai propri fidanzati perché non scrivono loro le cose che tu scrivi? Non ti senti un po’ colpevole?

Mi piacciono le tue domande. Sei brava. Oltre che straordinariamente bella. Di poter passare del tempo a parlare con te quando il sole sarà basso e mite la temperatura, posso chiedertelo qui o devo usare un DM? Perdonami. Torniamo al faceto. In effetti mi dolgo grandemente del non poter supplire alle mancanze di simili manigoldi che non meritano le attenzioni che pure ricevono. E’ che viaggiare costa, il lavoro mi opprime. Così non posso salvare il genere femminile dalla media insensibilità dell’uomo moderno. Tornando seri molto brevemente, non mi passa neanche per la mente di sentirmi in colpa. Una delle cose che mi da la forza di continuare a camminare senza sapere dove diavolo sto andando, è la stima crescente degli uomini. Perché, vedi, è chiaro che tra la mia mente, le mie parole, e gli occhi delle donne che mi leggono ci possa essere una intensità comune. E’ a loro che scrivo. Ma leggere un costante apprezzamento da parte di ragazzi e uomini di ogni età, mi fa capire che niente è perduto. E che nella ricerca sapremo prima o poi affilare tutti nuovamente l’arma della sensibilità di cui siamo inevitabilmente dotati. Nessuno è immune ai sentimenti. Nessuno può dirsi libero dal desiderio di amare ed essere amato.

Hai mai litigato su un social network?

No, non ricordo mi sia mai capitato. Mi è bastato capire di averlo fatto troppo poco nella vita di tutti i giorni. Sarebbe sciocco passare del tempo ad attaccar brighe in giro per il web, solo perché uno psichiatra costa al mese più di quanto mediamente si possa guadagnare non essendo un manager affermato. E’ chiaro che, non avendo niente d’interessante da dire, ciascuno è liberissimo di divertirsi come crede.

Chi ti senti di consigliare di seguire su Twitter? Romantici quasi quanto te però.

Romantici quanto me? Non saprei. Diciamo che non passo molto tempo a scovare chi mi ha preceduto, o più facilmente chi mi ha seguito, in questo percorso di liberazione dai sentimenti in eccesso. Piuttosto direi che mi sveglio quasi sempre con la certezza che nel fatto che @Samanthifera non sia nella TL di tutti gli utenti italiani, si nasconda la spiegazione a molte anomalie numeriche su Twitter.

Sei felice?

Allora vuoi proprio che io ti adori. Mi fai una domanda la cui risposta sai benissimo essere un piccolo, meraviglioso no. Come potrei esserlo, quando tutto quel che ha un senso nella mia vita adesso è usare un social network per far ridere, o piangere, o sospirare chi mi legge? Vivo solo per questo. Ma non di questo.

Adesso sono certo vorrai scusarmi, ma debbo correre ad innamorarmi, non lo faccio da quaranta minuti e comincio ad avere la solita terribile reazione allergica all’astinenza.

Seguitelo qui per innamorarvi: @Comeprincipe

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