Alberto Bevilacqua

Co-lavorando si impara

Sulla bacheca all’ingresso spiccano le foto degli hubbers, ognuna nella sua categoria (web, marketing, grafica, consulenze legali e ambiente), corredate da informazioni su «gli obiettivi che mi pongo», «cosa vorrei trovare», «cosa posso offrire»: sono i 160 soci del primo spazio di coworking barese che fa parte dei 60 Impact hub nel mondo.

I soci Francesco e Diego Antonacci, Monica Del Vecchio e Giusy Ottonelli, tutti trentenni, hanno fatto le cose in grande: il locale vinto da un bando del Comune per spazi in dismissione, misura ben 1.600 metri quadri, è arredato in legno, materiali riciclati, cuscini pastello, e offre scrivanie ellittiche per il lavoro di gruppo nonché piccoli uffici per riunioni private, una cucina, un mini anfiteatro in legno.

«È un laboratorio dove si producono progetti e relazioni, col filo rosso dell’innovazione sociale» chiarisce Diego, laureato in Scienze politiche. «La startup Enjore, piattaforma per l’organizzazione di tornei sportivi, è nata qui e i quattro che fanno formazione innovativa nelle scuole con Aulab qui si sono conosciuti ». Impact hub offre le scrivanie ma anche vari eventi: dalla «Speed networking night» dove in cinque minuti ci si presenta ai potenziali partner, alla «business clinic» dove si condivide la propria esperienza. In novembre c’è la quarta edizione di «Startup weekend» aperta anche ai non soci.

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