Cina, le compagnie tech pensano di uscire dalla Muraglia

L'intensificarsi delle chiacchiere tra gli Stati Uniti e la Cina ha portato le aziende tecnologiche a pianificare una strategia di uscita da quest'ultima, secondo un rapporto di Nikkei. Il sito afferma che Amazon, Google, Hewlett-Packard, Dell, Sony, Nintendo, Asus, Lenovo e Microsoft stiano progettando di spostare la propria produzione verso alcuni degli stati vicini alla Cina, come Tailandia, Indonesia, Vietnam e Taiwan.

HP ha in programma di trasferire dal 20 al 30% della produzione al di fuori del paese, mentre Dell ha una "corsia pilota" di produzione di notebook a Taiwan, Vietnam e Filippine, secondo le fonti. Amazon vuole che i suoi Kindle ed Eco siano costruiti in Vietnam, e Microsoft sta considerando la Tailandia e l'Indonesia per il suo hardware.

Sono queste le aziende che si uniscono a Apple nel tentativo di scuotere le cose in Asia. Il mese scorso, è stato riferito che la Mela mirasse di spostare dal 15 al 30% della produzione al di fuori della Grande Muraglia.

Se ciò causerà un po' di turbolenza per le aziende coinvolte, il trasferimento delle fabbriche è anche preoccupante per la Cina stessa, che potrebbe subire perdite ingenti rispetto alla fetta del mercato di esportazione. Il rapporto di Nikkei rileva che oggi le esportazioni cinesi di elettronica sono 136 volte più alte di quelle del 1991. Se attualmente molto del prodotto interno lordo si bas su tale contesto, presto la cifra si abbasserà drasticamente.

Il fatto che le indiscrezioni siano copiose, suggerisce che la strada verso un'uscita è molto reale. Forse, nel lungo periodo, le compagnie tecnologiche pensano che valga la pena di rimettere in piedi una catena di approvvigionamento, proteggendo il loro business dalle decisioni future del presidente Trump.

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