Caso Suarez, cosa rischia la Juventus

La Procura della Figc ha aperto già a settembre un fascicolo d'inchiesta sulla vicenda dell'esame truffa per far conseguire a Luis Suarez la certificazione B1 di lingua italiana, propedeutica per l'ottenimento del passaporto del nostro Paese. Una vicenda portata alla luce da un'indagine dei magistrati della cittadina umbra in collaborazione con la Guardia di Finanza. Carte e intercettazioni hanno, secondo l'accusa, dimostrato come l'esame fosse preordinato a tavolino sia nelle domande e risposte che nella stessa valutazione. Solo così Suarez avrebbe potuto uscire dalla sede universitaria il 17 settembre, dopo una ventina di minuti dal suo arrivo, con in mano il diploma.

Un atto dovuto, quello della Procura Figc, che ha chiesto e chiederà a Perugia gli atti per valutare l'eventuale coinvolgimento di tesserati e club nella storia. Lo sviluppo del 4 dicembre, con l'ufficializzazione della possibilità dell'iscrizione nel registro indagati anche di manager della Juventus, apre uno scenario nuovo. Per la giustizia sportiva tutto ruota intorno al ruolo rivestito dal club, che nei giorni caldi del mercato si era avvicinata a Suarez con l'idea di poterlo ingaggiare una volta lasciato libero dal Barcellona. Unico ostacolo, l'assenza di passaporto comunitario avendo i bianconeri esauriti gli slot consentiti dalle normative federali con l'arrivo di McKennie.

Nelle carte dell'indagine ci sono intercettazioni di un legale (avvocatessa Maria Turco) e del direttore generale dell'ateneo che raccontano i contatti del club con l'università per organizzare la procedura con l'idea di poter ottenere la certificazione di italiano B1. Telefonate finite sui giornali che tratteggiano un contesto non di pressione diretta ma di apertura a una possibile futura collaborazione per la gestione delle pratiche burocratiche relative ai calciatori stranieri di interesse della società.

La nota dell'avvocatessa Maria Turco



Il club ha sempre spiegato di non aver fatto alcuna pressione anche perché l'interesse nei confronti dei calciatori era venuto meno ormai da giorni. L'avvocatessa Maria Turco, in una lunga nota, aveva invece contestualizzato il senso di alcune sue affermazioni finite nelle intercettazioni delineando per se stessa solo il ruolo, marginale, di facilitatrice tra le esigenze dell'entourage del calciatore e le normative e i soggetti in campo in Italia.

COSA RISCHIA LA JUVENTUS

Era immaginabile che la giustizia sportiva, lette le notizie, si volesse interessare della vicenda. La norma del Codice di Giustizia sportiva che si occupa di tesseramenti è il comma 7 dell'articolo 32. Esplicita doveri e divieti in materia di trasferimenti, cessioni, tesseramenti e controlli societari. Specifica che l'accertamento di un comportamento lecito o illecito riguarda club e tesserati che "compiano direttamente o tentino di compiere" oppure che "consentano che altri compiano" atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o comunque alterati per eludere le normative federali.

Esiste, insomma, la possibilità che la Juventus possa essere chiamata a rispondere in qualche modo di quanto accaduto a Perugia pur non essendo Suarez un suo tesserato. Cosa rischia? Si va da sanzioni molti lievi come ammenda o inibizione di qualche mese a ipotesi molto estreme che possono arrivare anche a penalizzazioni, retrocessione, esclusione dal campionato o blocco del mercato per due finestre consecutive. Si tratta dello spettro intero delle sanzioni che, però, nei precedenti ha sempre visto la giustizia sportiva optare per le inibizioni per i tesserati coinvolti e per le ammende. Una multa, anche salata, è lo scenario più probabile sempre che venga confermato un nesso tra la Juventus e il pasticcio di Perugia.

Da considerare anche il fatto che l'eventuale comportamento irregolare del club non ha portato all'effetto di alterare in nessun modo la competizione sportiva. Suarez, infatti, non hai mai ottenuto la cittadinanza italiana e non è mai stato tesserato dalla Juventus che, dunque, non si è mai avvalsa delle sue prestazioni in campo. Il 22 settembre, cinque giorni dopo l'esame di Suarez a Perugia, il club annunciò l'acquisto dello spagnolo Alvaro Morata chiudendo il proprio mercato in attacco.

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