Carlos Slim. E se... un messicano decidesse di assaltare Telecom Italia?

In fondo potrebbe succedere. Un miliardario messicano con un patrimonio di 69 miliardi di dollari, che sta investendo nelle telecomunicazioni europee potrebbe anche dare l’assalto alla Telecom Italia. Il miliardario si chiama Carlos Slim. Punta al 23 per cento della Telekom Austria e al 27,7 per cento dell’olandese Kpn e potrebbe scardinare gli equilibri nella Telecom Italia, che nel 2007 chiese aiuto agli spagnoli della Telefónica proprio per bloccarlo. Si parla anche dell’interesse della francese Vivendi, così come si vocifera (un giorno sì e l’altro pure) di magnati russi e di fondi sovrani. Certo, c’è sempre la «golden share» in mano al governo che potrebbe stoppare le avance straniere.

Ma se, in un modo o nell’altro, la Telecom, definita dal suo stesso presidente Franco Bernabè un «bersaglio goloso» (vale 9,4 miliardi di euro, ogni azione quota 69 centesimi ma i debiti sono ancora 29 miliardi) cambiasse proprietà, dovremmo dire addio all’ultima società telefonica rimasta in mani italiane, visto che tutte le altre sono emigrate da un bel pezzo. Anche i piani di cablaggio del Paese dovrebbero essere rivisti. Implicitamente con la società pubblica Metroweb un’intesa di massima c’è, ma il nuovo padrone sarebbe disposto a investire anche in zone dove i ricavi non sono certi? E sarà per il fatto che lo Stato vuole che la Telecom s’impegni di più nella fibra ottica che la Telefónica è nervosa?

Anche La7 cambierebbe editore. A meno che l’amministratore delegato dell’emittente tv, Giovanni Stella, non riesca a raggiungere un accordo per la vendita separata. Sembra difficile che accada, a pochi mesi dalle elezioni politiche.

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