Caldaie, idraulica e quei 18 anni per un assegno da 12 euro

"Indebitarmi per pagare le tasse? L’ho fatto e temo che dovrò farlo ancora". Gianni Piovesan, 66 anni, manutentore caldaista e idraulico trevigiano a partita Iva, con 50 anni di lavoro alle spalle, e fino a 12 dipendenti nei gloriosi anni Ottanta, ora è solito contarsi i soldi in tasca e barcamenasi tra clienti che non pagano, fidi bancari sempre più difficili da ottenere e una stretta fiscale che gli sta togliendo il fiato.

Con un paradosso: "Sempre più spesso lavoro in perdita perché acquisto i materiali in contanti, a fine lavori emetto regolare fattura su cui dovrò versare l’Iva, ma incasso poco o nulla". Piovasan calcola che il 50% dei suoi clienti perlopiù privati è solito posticipare all’infinito il saldo delle fatture o addirittura a non pagarle affatto. "Trascinarli in Tribunale mi costerebbe centinaia se non migliaia di euro per i soli avvocati e rischierei comunque di non vedere un soldo o quasi" dice citando un caso limite: un assegno circolare da 12,39 euro arrivatogli il 2 settembre 2012 a fronte di un credito di 2 milioni e passa di vecchie lire nei confronti di una ditta fallita nel 1994! Sul fronte banche taglia corto: "Sono alla stregua degli strozzini con tassi del 7-9% sui singoli prestiti" conclude Piovesan sconsigliando i fidi per anticipo "al salvo buon fine": "Sono una farsa perché tassati a monte dell’8-10% e nel caso assai concreto che il cliente non paghi finisci persino nella centrale rischi dei cattivi pagatori".

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