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October 29 2014
Ex agente dei servizi segreti israeliani nato a Parigi, ora impegnato a Tel Aviv nel commercio di libri antichi, dopo aver debuttato con Salvare MozartRaphaël Jerusalmy torna con un nuovo romanzo, I cacciatori di libri(edito da e/o, collana Dal Mondo).
Dalla Parigi di Luigi XI alla Gerusalemme medievale passando per la Firenze dei Medici, lo scrittore israeliano racconta coi toni del thriller un'epica battaglia per proteggere dalla distruzione i libri: la storia di una confraternita di rabbini decisi a salvare manoscritti preziosissimi, di un agente segreto ante litteram e di un secolo di rivolgimenti.
Il personaggio principale del libro è François Villon, poeta realmente esistito, autore di celebri ballate e in un certo senso fondatore della lingua francese moderna. Figura straordinaria e contraddittoria, letterato e insieme malfattore e assassino, all'età di trentun anni venne imprigionato per i suoi crimini e condannato all'impiccagione. Alla fine Luigi XI gli concesse la grazia, ma fu comunque bandito da Parigi, che lasciò l'8 gennaio 1463: da questa data di lui si persero completamente le tracce.
Jerusalmy si diverte a immaginare questa seconda parte della sua vita e gli affida il ruolo d'intermediario tra il sovrano e i membri della confraternita. Villon è uno spirito libero e non si lascia manipolare né si piega agli interessi dei potenti. Affiancato dal burbero Colin e dalla bella e silenziosa Aisha, François persegue uno scopo tutto personale (a salvaguardia di ciò che lui definisce la "Parola") e conclude la missione in Terra santa in maniera imprevedibile, dimostrando che a volte i libri possono anche cambiare il corso degli eventi.
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I cacciatori di libri
di Raphaël Jerusalmy
(traduzione dal francese di Federica Alba)
edizioni e/o
272 pagg., 18 euro