Boris Giuliano: Adriano Giannini interpreta il poliziotto ucciso dalla mafia

Ufficio Stampa Rai
La miniserie è ispirata alla figura di Giorgio Boris Giuliano, vice questore Capo della Squadra Mobile di Palermo, medaglia d’oro al valore civile, ucciso nel 1979 in un agguato mafioso
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I suoi superiori e i suoi colleghi lo riconoscono come un funzionario con qualità spiccate di organizzazione e di leadership, necessarie a mettere in piedi quella squadra di eccellenze che passerà alla storia come la “Squadra dei Giusti”
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Una scena tratta dalla prima puntata di "Boris Giuliano"
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Giuliano arriva a Palermo negli anni in cui la mafia si mescolava alla società civile, apparentemente senza soluzione di continuità
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Il clima è molto violento e la Polizia si trova a lottare contro un potere ramificato e a lottare contro la collusione tra politica e malaffare
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La Squadra si troverà di fronte a una strage, consumata in un cantiere edile di viale Lazio da un manipolo di assassini vestiti da poliziotti: un gruppo violento, che verrà conosciuto come quello dei corleonesi, attacca le famiglie mafiose che governano Palermo
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Il quadro è sempre più grave, ma Boris non si arrende. Insiste con il suo metodo: rapporti stretti tra i funzionari, scambio continuo di informazioni, porte aperte ai giornalisti
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Il supporto della famiglia è fondamentale per il poliziotto. La moglie Maria, seppur consapevole dei rischi continui corsi dal marito, lo ha sempre sostenuto con coraggio
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Grazie al suo ottimo inglese, Boris riesce a mettere piede oltreoceano e a creare una intensa collaborazione con funzionari della polizia federale americana
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Giuliano fu uno dei primi a capire che il nuovo business era quello della droga
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Ed è proprio la pista dell’eroina, quella che darà vita alla pizza connection, ad avvicinare Boris al suo assassino
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Per i boss di Cosa Nostra Giuliano è diventato un vero e proprio persecutore e i suoi nemici decidono la sua morte
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Nonostante le minacce continue, Giuliano prosegue le indagini. Il 21 luglio del 1979 Leoluca Bagarella e un suo complice intercettano il commissario sotto casa. Bagarella attende che entri al bar per prendersi un caffè, e lo uccide sparandogli alle spalle

Nel giorno in cui scatta la Settimana della legalità e l'Italia ricorda la strage di Capaci - l'attentato del 23 maggio '92 in cui persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro - Rai 1 manda in onda Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo, la mini-serie ispirata alla storia del vice questore Capo della Squadra Mobile di Palermo ucciso con sette colpi di pistola nel 1979 in un agguato mafioso. 

Boris Giuliano, il film tv con Adriano Giannini

E' la storia di uno dei più valorosi servitori dello Stato, quella di Boris Giuliano. Il poliziotto dalle grandi capacità organizzative e di leadership, fu tra i primi a capire le trasformazioni criminali in Sicilia negli anni '70 e a cogliere i rapporti tra politica e Cosa Nostra: il suo metodo investigativo rivoluzionò il modo di fare indagini in Italia e con le sue inchieste ha ricostruito la struttura segreta e l’attività criminale della mafia, elementi fondamentali per la successiva istruttoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che ha portato al maxiprocesso del 1986.

Adriano Giannini interpreta dunque Boris Giuliano, dal trasferimento da Milano a Palermo, dove viene assegnato alla Squadra Mobile. Qui comincia le sue indagini e molto presto si distingue per le spiccate doti organizzative, tanto da mettere in piedi un team di eccellenze che passerà alla storia come la "Squadra dei Giusti". Giuliano inizia a dar fastidio molto presto alla mafia e quando i corleonesi iniziano l'attacco alle famiglie mafiose di Palermo, la situazione si fa più violenta. La fiction racconta passo dopo passo l'evolversi delle indagini, tra giornalisti e magistrati brutalmente uccisi, la collaborazione con gli inquirenti americani, le minacce di Cosa Nostra fino alla tragica fine di Giuliano, ucciso da Bagarella e da un suo complice.

Giuliano raccontato da Ricky Tognazzi

"Un vero eroe dei nostri tempi". Così Ricky Tognazzi, il regista della mini-serie di Rai 1 in onda questa sera e domani, definisce Boris Giuliano. "Nella mia carriera ho affrontato molte volte il tema della criminalità organizzata, con film quali I giudici, La scorta, Vite strozzate, Il caso Enzo Tortora, L’assalto. Storie d’ingiustizia e di coraggio. Il coraggio di uomini che hanno sfidato a viso aperto il malaffare, sacrificando la loro stessa vita per un’ideale di libertà. Boris Giuliano può essere considerato, a buon diritto, il padre di molti di loro e in alcuni casi l’ispiratore", spiega.

Il film tv è dunque l'occasione per raccontare la vita di un uomo che ha fatto tremare le fondamenta del sistema mafioso quando i più non osavano neanche pronunciare la parola mafia. "La mafia lo poteva fermare solo sparandogli vigliaccamente alle spalle e così ha fatto, ma la porta che Giuliano aveva aperto sulle attività della criminalità organizzata non si sarebbe mai più richiusa. Il poliziotto non solo puntò un riflettore sul 'mostro mitologico dalle cento teste' ma riuscì a dimostrare che poteva essere sconfitto", sottolinea Tognazzi. 

Il cast della mini-fiction di Rai 1

Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo è una coproduzione Rai Fiction - Ocean Productions, per la regia di Ricky Tognazzi che ha curato anche la sceneggiatura insieme a Giovanna Koch e Angelo Pasquini. Ad interpretare il poliziotto a capo della squadra mobile di Palermo è uno straordinario Adriano Giannini affiancato da Nicole Grimaudo nei panni di Maria Leonetta (la moglie del poliziotto), Ettore Bassi (Tonino De Luca), Antonio Gerardi (Bruno Contrada), Luigi Maria Burruano (Buttafuoco) e ancora con Enrico Lo Verso (Leonardo Vitale), Fabrizio Bracconeri (Trezza), Sebastiano Lo Monaco (Macaluso) e Francesco Montanari (Marco Alliati).

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