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Boko Haram, la nuova strage

Non si ferma la ferocia dei Boko Haram nel nord est della Nigeria: 150 persone sono morte uccise dagli integralisti islamici o annegate mentre cercavano di sfuggire alla loro furia lungo il fiume. E per sei giorni di quei corpi non si è saputo nulla perchè i terroristi hanno distrutto ogni mezzo di comunicazione.

Solo quando i pochi superstiti sono riusciti a raggiungere una zona abitata per chiedere aiuto, i soccorritori hanno scoperto il massacro.

L'assalto nel villaggio di Kukuwa-Gari, attaccato all'improvviso dagli estremisti islamici a bordo di moto e auto, è solo l'ultimo di una serie che ha falcidiato centinaia di persone nelle ultime settimane.

Nonostante il dispiegamento di una vasta operazione militare della Task force multinazionale, che unisce diversi Paesi africani, per sconfiggere il gruppo jihadista che vuole imporre la sharia nel nord del Paese, senza risparmiare i civili, compresi donne e bambini.

Come gli abitanti del piccolo villaggio colpito il 13 agosto, e come le vittime dell'attentato di appena due giorni prima: 50 persone uccise da una donna kamikaze che si è fatta esplodere nel mercato di Sabon Sari.

Il movimento #bringbackourgirls

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I genitori delle ragazze rapite chiedonol'intervento per poterle riportare a casa

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One of the mothers of the abducted Chibok girls reacts to delay in rescuing her daughter on April 14, 2015 during a gathering of parents to mark the one-year anniversary of the abduction of 219 schoolgirls by Boko Haram Islamists in the northeastern Nigerian city of Chibok in Borno State. But as the teenagers entered their second year of captivity at the hands of the Islamist militants, Nigeria's incoming president said he could give no guarantees about their safe return. AFP PHOTO / STRINGER (Photo credit should read -/AFP/Getty Images)

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Manifestazioni a un anno di distanza dal rapimento delle ragazze nigeriane da parte di Boko Haram

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Women sit carries banner to campaign for the release of missing Chibok Schoolgirls during a rally of leading opposition All Progressives Congress in Lagos, on March 7, 2015. Supporters of the opposition All Progressives Congress march to drum support for its presidential candidate Mohammadu Buhari and other candidates vying for offices in Lagos, Nigeria's commercial capital. Presidential elections scheduled for February 14 were delayed for six weeks as the military said the ongoing counter-offensive against Islamists Boko Haram meant that troops could not provide security on polling day. Elections will take place on March 28, with gubernatorial and state house assembly polls two weeks later AFP PHOTO/PIUS UTOMI EKPEI (Photo credit should read PIUS UTOMI EKPEI/AFP/Getty Images)

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Manifestazioni in Nigeria per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram

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15 maggio 2014. A Nairobi, in Kenya, una manifestazione di protesta al grido di #bring back our girls, contro il rapimento delle ragazze nigeriane da parte del gruppo islamista Boko Haram. Circa 80 attivisti hanno marciato attraverso Nairobi verso l'Alta Commissione nigeriana, per protestare contro la lenta risposta del governo nigeriano e per chiedere la liberazione delle circa 270 ragazze rapite a Chibok, nel nord-est della Nigeria.

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Manifestazione davanti al consolato nigeriano di New York per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram

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Manifestazioni in Nigeria per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram in aprile 2014

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Manifestazioni in Nigeria per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram

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Manifestazioni in Nigeria per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram

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Manifestazioni in Nigeria per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram

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Manifestazioni in Nigeria per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram

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Manifestazioni in Nigeria per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram

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Manifestazioni a favore delle studentesse rapite da Boko Haram

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A Nairobi, in Kenya, una manifestazione di protesta, al grido di #bring back our girls, contro il rapimento delle ragazze nigeriane da parte di Boko Haram

Negli ultimi mesi l'esercito nigeriano ha compiuto diverse offensive per distruggere i campi di Boko Haram, liberando centinaia di persone prese in ostaggio dagli estremisti: 178 solo due settimane fa, per la maggior parte donne e bambini. Un'altra settantina di persone sono state liberate l'11 agosto anche nel confinante Camerun, dove Boko Haram ha esteso il proprio raggio d'azione.

Lo scorso novembre si sarebbe dovuta dispiegare una forza multinazionale di quasi novemila uomini provenienti da cinque Paesi, per dare una svolta a questa guerra che finora ha prodotto oltre ventimila morti in sei anni. Ma le operazioni sono iniziate con molto ritardo, soltanto il mese scorso, anche per via dei difficili rapporti tra governo nigeriano e i suoi vicini. L'ultima ondata di violenza ha fatto seguito all'elezione in maggio del nuovo presidente Muhammadu Buhari, musulmano del nord. Da allora i morti accertati sono circa mille. I Boko Haram, tra l'altro, sono sempre molti e ben armati, e non di rado rispondono ai raid dei governativi vendicandosi contro i loro stessi villaggi (ANSA)

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