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Bo Xilai espulso dal Partito. Per essere processato e condannato

Le voci che hanno iniziato a circolare questa mattina su Boxun si sono rivelate esatte: il Partito comunista cinese ha finalmente trovato un compromesso su come chiudere, e questa volta in maniera definitiva, il caso Bo Xilai. Vale a dire con l'espulsione dal Partito, per rendere legale un processo al termine del quale l'ex astro nascente della politica cinese al centro dello scandalo di Chongqing verrà molto probabilmente condannato, anche se nessuno saprà mai se i suoi ex amici burocrati gli faranno mai scontare la pena con cui una giuria manipolata da Pechino deciderà di punirlo.

Per cosa lo scopriremo nel corso del processo. Perché oggi di Bo Xilai si sa solo che è sotto inchiesta per "gravi violazioni disciplinari", e che in un momento di rabbia ha schiaffeggiato il super-poliziotto Wang Lijun. Oggi l'agenzia di stampa Xinhua ha aggiunto tra i possibili capi di imputazione il fatto che l'ex numero uno di Chongqing abbia violato la legge, mentre fonti occidentali ritengono che il politico maoista potrà essere condannato per corruzione, abuso di potere e "relazioni improprie con una donna ". Lasciando intendere che i retroscena dello scandalo più piccante della Cina contemporanea non siano ancora stati svelati del tutto.

I motivi per cui il Partito ha deciso di condannare Bo Xilai li scopriremo solo quando lui (o un suo sosia) entreranno in tribunale. Presumibilmente nei prossimi giorni. Visto che il processo più atteso del ventennio dovrà necessariamente concludersi entro la fine di ottobre. Dal primo novembre, infatti, la Cina avrà ben altro a cui pensare. Perché giovedì 8 inizierà l’attesissimo 18esimo congresso del Partito comunista. Quello in cui verrà finalmente (e definitivamente) ufficializzata la composizione del nuovo Comitato permanente. La struttura che racchiude gli uomini più potenti della Cina popolare. La stessa di cui, ormai, Bo Xilai non potrà mai più fare parte.

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