ANSA/ GUIDO MONTANI
News

Berlusconi decaduto, ora cosa rischia?

Corruzione in atti giudiziari: è questo l'ultimo reato ipotizzato nei confronti di Silvio Berlusconi e dei suoi legali Niccolò Ghedini e Pietro Longo, oltre che di una quindicina di ragazze ospiti ad Arcore e di altre persone. Questo si legge nelle motivazione del cosiddetto processo «Ruby 2», oggi depositate dai giudici di Milano. Ora toccherà alla Procura di Milano iscrivere Berlusconi nel registro degli indagati per un processo ancora tutto da avviare, che già viene intitolato «Ruby 3». Ma attenzione: il fatto che dal 27 novembre l’ex premier non sia più un senatore inciderà significativamente sulle indagini che seguiranno. Per esempio, Berlusconi potrà essere sottoposto a intercettazioni e a perquisizioni domiciliari senza alcuna autorizzazione preventiva da parte del Senato.

Certo, non può non leggersi un'importante incongruenza procedurale nel fatto che la Procura di Milano non abbia indagato Berlusconi per questo reato già quasi due anni fa, e cioè da quando il leader del centrodestra aveva pubblicamente dichiarato di versare un mensile a molte delle cosiddette «olgettine» come «risarcimento» e compensazione del disastro d'immagine e di carriera che costoro avevano subito per colpa dello scandalo del Rubygate. A imporre quell'atto avrebbe dovuto essere il tante volte proclamato principio dell'obbligatorietà dell'azione penale. Invece li pubblici ministeri hanno aspettato.

Ma questo ragionamento non sposta di un millimetro i rischi potenziali che Berlusconi corre da due giorni: se sotto diversi aspetti, infatti, è difficile ipotizzate una richiesta di custodia cautelare (l'indagato non ha mai dato il minimo segno di voler fuggire), sotto altri punti di vista un rischio ipotetico sussiste. Gli inquirenti potrebbero infatti ipotizzare come motivazione di un ordine di custodia la reiterazione del reato, dal momento che Berlusconi non ha finora interrotto i versamenti a favore delle ragazze, molte delle quali testimoni nel processo Ruby 1. Del resto, Berlusconi lo ha detto più volte: "Dopo aver perso l'immunità parlamentare, basterà l'ordinanza di qualche pm per sbattermi dentro". In quyel caso, peraltro, considerata la sua età (77 anni) non andrebbe verosimilmente in carcere. Però la misura cautelare potrebbe essere scontata agli arresti domiciliari

Intanto toccherà al Tribunale di Milano decidere se accogliere o meno la richiesta degli avvocati, e questa decisione non è affatto scontata. Il responso dei magistrati dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno e a quel punto si saprà come Berlusconi sconterà l'anno di reclusione (altri tre sono stati condonati per effetto dell’indulto)  cui è stato condannato lo scorso 1 agosto e che potrebbero tradursi in nove mesi di "lavori socialmente utili". 

YOU MAY ALSO LIKE