Economia
November 16 2017
Le nuove forme di trasporto hanno da sempre impattato sullo sviluppo delle città. Adesso, dalle colonne di Fast Company, Ralph McLaughlin, capo economista di Trulia, sito specializzato in servizi immobiliari, si chiede se l’avvento di auto che si guidano da sole contribuirà ad aumentare le disuguaglianze sociali.
Le auto senza guidatore, infatti, potrebbero segnare una più forte espansione verso centri extraurbani. Le auto del futuro, infatti, “azzerano” il costo del viaggio, perché permettono a chi si sposta di fare altre cose invece di guidare. Questa differenza si farà sentire soprattutto in quelle città che possono contare di meno su un efficiente servizio di trasporto pubblico.
Secondo l’economista, ci sono tre ragioni per cui le famiglie più ricche guideranno l'espansione lontano dalle città. La prima ha a che fare con la capacità di guadagnare. Infatti, il tempo di chi fattura cento dollari all’ora “vale” di più di quello di chi ne fattura trenta. Quindi, chi guadagna di più trarrà maggiori benefici da modelli di trasporto autonomi e sarà fra i primi ad adottare le auto senza guidatore.
La seconda variabile riguarda il prezzo delle case. Le persone più abbienti abitano in case che sono dal 22 al 43% più ampie di quelle della classe media e delle persone povere. E che, proprio per ragioni di spazio, tendono a trovarsi lontano dalle grandi città.
Infine, i redditi più alti sono quelli dei professionisti della conoscenza che, dunque, potrebbero beneficiare dell'opportunità di lavorare anche durante il viaggio in un'auto senza guidatore. Al contrario dei lavoratori non specializzati che non possono permettersi di spendere molto tempo il viaggio (anche se spesso sono obbligati a farlo), perché è un tempo non produttivo.
Secondo McLaughlin, le auto senza guidatore aumenteranno la segregazione fra ricchi e poveri, perché i benefici saranno proporzionali al reddito. Le famiglie più abbienti, infatti, potranno allontanarsi sempre di più dalle città in comunità privilegiate precluse ai redditi più bassi. Complice l'aumento delle distanze, c'è il rischio che le divisioni fra ricchi e poveri saranno ancora più drammatiche.
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