bruxelles_aeroporto_esplosioni
FILIP DE SMET/AFP/Getty Images
News

Attentati a Bruxelles: "L'intelligence non ha fallito. Non esiste"

Incapacità di agire o totale inesistenza di un’intelligence? In molti si stanno domandando dove hanno fallito i servizi segreti belgi per non aver previsto e bloccato la serie di attentati che hanno sconvolto il Paese ma anche l’intera Europa.

LEGGI ANCHE: Attentati a Bruxelles, kamikaze in aeroporto e bombe in metropolitana

LEGGI ANCHE: CHi sono e che cosa vogliono i terroristi che hanno colpito a Bruxelles

LEGGI ANCHE: Massima allerta in Italia
LEGGI ANCHE: Chi sono le vittime
- LEGGI ANCHE: Perchè Bruxelles è la culla del jihadismo europeo
#Prayforbelgium: la solidarietà su Twitter
Tutti gli attentati in Belgio

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Candele e fiori in Place de la Bourse/Beursplein a Bruxelles, per esprimere solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Cittadini raccolti intorno al memoriale improvvisato nato nella Piazza della Borsa a Bruxelles, per esprimere solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Cittadini raccolti intorno al memoriale improvvisato nato nella Piazza della Borsa a Bruxelles, per esprimere solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Una bambina accende una candela nella Piazza della Borsa a Bruxelles, per esprimere solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Candele e messaggi di cordoglio in Place de la Bourse/Beursplein per esprimere solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Un messaggio d'amore per Bruxelles scritto col gesso in Place de la Bourse a Bruxelles.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Fiori e candele per le vittime degli attacchi terroristici in Place de la Bourse a Bruxelles.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Fiori e candele per le vittime degli attacchi terroristici in Place de la Bourse a Bruxelles.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Due bambini tra le centinaia di persone radunatesi spontaneamente in Place de la Bourse/Beursplein a Bruxelles, per esprimere solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Fiori, candele e scritte col gesso per le vittime degli attacchi terroristici in Place de la Bourse a Bruxelles.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Centinaia di persone si sono radunate spontaneamente in Place de la Bourse/Beursplein a Bruxelles, per esprimere solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Fiori e scritte con il gesso per le vittime degli attacchi terroristici in Place de la Bourse a Bruxelles.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. "Bruxelles bruxellerà sempre" scritto col gesso sulla pavimentazione della Place de la Bourse a Bruxelles.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Fiori e candele per le vittime degli attacchi terroristici in Place de la Bourse a Bruxelles.

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
22 marzo 2015. Una statuetta che riproduce il Manneken-Pis, simbolo dell'indipendenza di spirito degli abitanti di Bruxelles, tra i fiori e le candele portate in Place de la Bourse in memoria delle vittime degli attacchi terroristici.

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
22 marzo 2015. Fiori e candele per le vittime degli attacchi terroristici in Place de la Bourse a Bruxelles.

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
22 marzo 2015. Lo sgomento sul volto di un uomo, tra le persone radunatesi spontaneamente in Place de la Bourse/Beursplein a Bruxelles, per esprimere solidarietà alle vittime.

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
22 marzo 2015. Persone mano nella mano in Place de la Bourse/Beursplein a Bruxelles, per esprimere unità e solidarietà alle vittime degli attentati.

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
22 marzo 2015. Un uomo suona un violoncello tra le centinaia di persone radunatesi spontaneamente in Place de la Bourse/Beursplein a Bruxelles, per esprimere solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici.

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
22 marzo 2015. Una ragazza tra le centinaia di persone radunatesi spontaneamente in Place de la Bourse/Beursplein a Bruxelles, per esprimere solidarietà alle vittime.

Gli attentati a Bruxelles

ERIC FEFERBERG/AFP/Getty Images
22 marzo 2015. In Parlamento a Parigi, i deputati e i membri del governo francesi osservano un minuto di silenzio in onore delle vittime degli attacchi terroristici che hanno colpito Bruxelles.

Gli attentati a Bruxelles

Sean Gallup/Getty Images
BERLIN, GERMANY - MARCH 22: A heart with the colors of the Belgian flag lies among flowers at the steps of the Belgian Embassy following today's terrorist attacks in Brussels on March 22, 2016 in Berlin, Germany. The Islamic State has claimed responsibility for the attack in which terrorists detonated three explosives devices at Brussels airport and in a metro train and killed at least 30 people. (Photo by

Gli attentati a Bruxelles

Twitter @Rita_Katz
Il comunicato con la rivendicazione dell'Isis degli attentati di Bruxelles, in russo e in bosniaco. 22 marzo 2016

Gli attentati a Bruxelles

Twitter @Rita_Katz
Il comunicato con la rivendicazione dell'Isis degli attentati di Bruxelles, in francese e in arabo. 22 marzo 2016

Gli attentati a Bruxelles

Photo by Carl Court/Getty Images
Brxelles, 22 marzo 2016, una fermata della materopolitana chiusa dopo gli attentati

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
Brxelles, 22 marzo 2016

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016: vetri rotti per l'esplosione all'ingresso della fermata del metro di Maalbeek

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images)
Bruxelles, 22 marzo 2016: la parola "Pace" scritta col gesso in diverse lingue, sull'asfalto di Place de la Bourse per commemorare le vittime delle stragi

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016: scritte col gesso sull'asfalto di Place de la Bourse per commemorare le vittime delle stragi

Gli attentati a Bruxelles

Carl Court/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016: vetri rotti per l'esplosione all'ingresso della fermata del metro di Maalbeek

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016: scritte col gesso sull'asfalto di Place de la Bourse per commemorare le vittime delle stragi

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images)
Bruxelles, 22 marzo 2016: scritte col gesso sull'asfalto di Place de la Bourse per commemorare le vittime delle stragi

Gli attentati a Bruxelles

Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016: bandiere dell'Unione Europee a mezz'asta davanti alla sede della Commissione

Gli attentati a Bruxelles

KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images)
Bruxelles, 22 marzo 2016: scritte col gesso sull'asfalto di Place de la Bourse per commemorare le vittime delle stragi

Gli attentati a Bruxelles

Ansa
I presunti attentatori ripresi dalle telecamere di sicurezza dell'aeroporto. Najim Laachraoui è a sinistra Bruxelles, 22 marzo 2016

Gli attentati a Bruxelles

DIRK WAEM/AFP/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016, passeggeri evacuati dall aeroporto di Zaventem dopo l'attentato

Gli attentati a Bruxelles

DIRK WAEM/AFP/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016, passeggeri evacuati dall aeroporto di Zaventem dopo l'attentato

Gli attentati a Bruxelles

DIRK WAEM/AFP/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016, un passeggero sporco di sangue fuori dall'aeroporto di Zaventem dopo l'attentato

Gli attentati a Bruxelles

DIRK WAEM/AFP/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016, passeggeri evacuati dall aeroporto di Zaventem dopo l'attentato

Gli attentati a Bruxelles

Sylvain Lefevre/Getty Images
BRUSSELS, BELGIUM - MARCH 22: Airport staff comfort each other as passengers are evacuated from Zaventem Bruxelles International Airport after a terrorist attack on March 22, 2016 in Brussels, Belgium. At least 28 people are though to have been killed after Brussels airport and a Metro station were targeted by explosions. The attacks come just days after a key suspect in the Paris attacks, Salah Abdeslam, was captured in Brussels. (Photo by Sylvain Lefevre/Getty Images)

Gli attentati a Bruxelles

AFP/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016, i soccorsi ai feriti della stazione del metro di Maalbeek

Gli attentati a Bruxelles

JOHN THYS/AFP/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016, carri funebri per il trasporto delle vittime dell'attentato all'aeroporto di Zaventem

Gli attentati a Bruxelles

JOHN THYS/AFP/Getty Images
Bruxelles, 22 marzo 2016, carri funebri per il trasporto delle vittime dell'attentato all'aeroporto di Zaventem

Molti esperti di intelligence indicano nell’arresto di Salah Abdeslam, e soprattutto nelle dichiarazioni del suo avvocato che affermava la “volontà di collaborare” dell’uomo considerato la mente degli attentati di Parigi, la "molla" degli attacchi di ieri.

Ma è davvero così? Indubbiamente l’attimo di notorietà mondiale al quale l’avvocato, non ha voluto (stupidamente) rinunciare, ha influito nell’attuazione delle stragi all’aeroporto e alla metro di Bruxelles ma non è sicuramente l’unica spiegazione.

Khalid e Ibrahim El Bakraoui, gli attentatori di Bruxelles, avrebbero agito ugualmente e, forse, sempre in modo indisturbato. Ed è proprio questo l’aspetto più inquietante.

Panorama.it, ha intervistato Vittorio Umberto Di Santo,ex egente dei Servizi Segreti italiani che per anni ha svolto servizio anche nella sezione antiterrorismo dei carabinieri del Ros e attualmente Presidente dell’Agenzia investigativa Eurodetective che si avvale solo di uomini provenienti dall’antiterrorismo.

Di Santo, dove ha fallito l’intelligence belga?
Perché, esiste? Ironia a parte, non possiamo parlare di intelligence, e nel caso belga, non possiamo parlare neppure di forze di polizia. In Belgio c’è la totale assenza della struttura elementare per la sicurezza di un Paese. Dobbiamo partire dal presupposto che non può esistere una buona intelligence senza delle forze di polizia efficienti e viceversa. Sono complementari.

Come si può concepire un'intelligence preparata ed efficiente senza il supporto fondamentale dell’attività svolta dalle forze di polizia? Mi spiego meglio. La polizia, ad esempio, svolge un’indagine che conduce ad una pista internazionale. In quel caso la polizia porterà a termine l’operazione con un blitz che poi sfocerà in un processo ma, nel corso dell’indagine, sarà in grado di fornire informazioni utili che saranno elaborate ulteriormente dall’intelligence. Stessa cosa accade invertendo i fattori. Se gli agenti dell’intelligence, durante un loro studio, un’analisi o un intervento, vengono a conoscenza di un pericolo per il territorio nazionale, allertano le forze di polizia. Se queste sono presenti e ben radicate sul territorio si potrà scongiurare la strage altrimenti si assiste al peggio. Ed è questo che è accaduto in Belgio così come in Francia.

Ecco perché non si può parlare di intelligence belga, sarebbe un'offesa nei confronti dei nostri agenti che, dati alla mano, ad oggi hanno dimostrato di saper lavorare meglio di tutti gli altri apparati di sicurezza europei e soprattutto di conoscere il territorio e le minacce presenti nel nostro Paese.

In Belgio, non esistono forze di polizia capaci e di conseguenza agenti dell’intelligence preparati. Detto ciò, occorre fare un’ulteriore precisazione: la colpa della loro inefficienza non è quasi mai imputabile solo a loro ma ai loro governi. Il primo studioso dei servizi di sicurezza e intelligence, Walter Laquer, scriveva nel libro “Un mondo di segreti”, già 40 anni fa, che “tanto è efficiente un Servizio in regime democratico, quanta è la voglia di ascoltarlo del Governo”. Sono i politici che fanno le leggi.

Se i politici facessero leggi più dure, l’intervento delle forze di polizia e dell’intelligence sarebbe più efficace. E i magistrati sarebbero costretti ad applicare quelle leggi. Spesso vengono criticati i magistrati ma loro applicano solo le leggi esistenti. Un’ultima precisazione. Sia in Francia csia in Belgio se un cittadino posteggia l’auto fuori dalle righe bianche viene prontamente multato o se butta a terra una cicca, viene quasi paradossalmente arrestato. Ma questa stessa polizia che è solerte in questi interventi repressivi, è la stessa che non entra in alcuni quartieri e che lascia campo libero al proliferare di ogni ingiustizia e inciviltà . E tutto ciò avviene in pochi chilometri quadrati di una stessa città. Vedi Parigi, vedi Bruxelles.

Le modalità del blitz che ha portato all’arresto di Salah Abdeslam, sotto il profilo operativo, hanno destato molte perplessità tra i nostri uomini dei reparti speciali, quelli operativi intendo…
E come poteva non essere così? Se non esiste una vera forza di polizia, viene meno anche la pianificazione. In quel blitz non c’è stata. Quando si decide di fare una cattura, come nel caso di Salah Abdeslam, questa deve essere pianificata, al 99%, in ogni dettaglio. Non si può pensare di non controllare i tetti o non sapere che esistono uscite secondarie dove il soggetto, o i soggetti potrebbero fuggire. Non c’è stato coordinamento, pianificazione e neppure la conoscenza del territorio. Questi agenti hanno operato senza sapere dove stavano intervenendo. Sarebbe bastato un drone da 2 mila euro per capire dove e come effetturare al meglio il blitz .

In Italia, questo non sarebbe accaduto. Le forze di polizia sono abituate a pianificare i loro blitz e i margini di non riuscita sono davvero minimi. Stessa cosa accade per l’intelligence che è addestrata a effettuare una programmazione pari all’80-85%.

I francesi, ad esempio, quando si mettono attorno ad 'un tavolo' sono portati ad insegnare "tutto a tutti" e invece, dovrebbero stare un pochino più in silenzio e avere la capacità di rivolgersi ai nostri uomini con maggiore umiltà. Hanno molto, anzi, moltissimo da imparare dai nostri agenti.

Benché io venissi da ben 8 anni di lavoro operativo all’interno dell’antiterrorismo dei carabinieri, quando sono entrato nei Servizi ho fatto un corso di 9 mesi prima di diventare nuovamente operativo. Ho studiato geopolitica internazionale e moltissime altre materie oltre a quelle basilari del S.A.C.: Sorveglianza, Antisorveglianza e Controsorveglianza. La prima prevede il pedinamento, l’osservazione e potremmo qualificarlo come un dispositivo mobile. Il secondo è un misto tra dispositivo mobile e fisso che vede un agente impegnato sia nel pedinamento che nell’osservazione statica del suo obiettivo. Il terzo è un dispositivo fisso.

Con la controsorveglianza, viene insegnato ad un agente come osservare il proprio obiettivo senza muoversi, senza farsi notare. Detto ciò, agli agenti belgi sarebbe bastato solo quest’ultimo dispositivo per ‘intercettare’ con molti mesi di anticipo la presenza del terrorista. Preferisco non commentare, la fuga di Abdeslam, subito dopo gli attentati di Parigi…

Come può o deve procedere adesso il Belgio per sventare gli altri attentati che potrebbero essere già stati pianificati?
Non è possibile pronunciarsi. Per poter dire qualcosa a riguardo occorre visionare tutte le carte e tutte le informazioni acquisite. Solo dopo averle studiare attentamente, è possibile parlare di un piano di intervento. Non so come deciderà di intervenire il Belgio, ma se avesse avuto una strategia, avrebbe dovuto prevedere che non sarebbe bastato l’arresto del terrorista a mettere la parola fine al terrorismo nel loro Paese.

Anzi, avrebbe dovuto far partire, proprio dal momento dell’arresto, una serie di attività ben programmate e pianificate volte proprio a individuare altre cellulare e altri terroristi. Così non è stato.

In Italia, concludo, i nostri uomini dalla polizia, carabinieri o finanza in servizio in aeroporto non avrebbero mai lasciato passare due uomini con un guanto solo e due bagagli identici.

YOU MAY ALSO LIKE