Anonymous attacca la Regione Calabria

Solo qualche giorno fa era stato rilasciato MafiaLeaks, un sito il cui “scopo è quello di raccogliere informazioni riguardanti le attività mafiose direttamente dall’interno delle stesse”. Forse consci di essere usciti un po’ fuori dal giro dei media, gli hacker di Anonymous si sono rifatti, annunciando qualche ora fa la più grande operazione contro la politica italiana. Gli hacker sostengono di aver violato il computer del presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti del PDL. Fin qui nulla di strano se non fosse che nel PC del politico erano presenti diverse comunicazioni con colleghi e amici, alcune delle quali devono essere molto interessanti visto che gli Anonymous stessi le hnno etichettate come tali, promettendo di rilasciare qualche indizio a giorni.

Secondo gli hacker mascherati lo stesso trattamento sarà riservato ai presidenti delle regioni Lombardia, Sicilia, Puglia, Toscana e Campania, le cui conversazioni digitali, in primi email, potrebbero diventare presto di dominio pubblico. La violazione fa parte di quella che gli Anonymous chiamano “Operation Italy”, con circa 1.000 documenti che conterrebbero (il condizionale è d’obbligo) informazioni legate alla mafia, droga e corruzione. L’azione degli hacker ha, secondo quando si apprende dalla pagina Facebook del gruppo,  l’obiettivo di mettere in luce quanto i governatori “non hanno fatto per le proprie regioni”, spesso arrivando a patteggiare con figure criminali del panorama italiano.

Il comunicato ufficiale è stato postato sul sito CyberGuerrilla.org e comprende una gallery di 27 screenshoot della casella email di Scopelliti, oltre all’informazione di un intero archivio di 400 MB contenente, come detto, almeno 1.000 documenti. “Questo è solo l’inizio – si legge nel comunicato – la gente d’Italia ha il diritto di sapere in cosa il governo è coinvolto e, specialmente, come la mafia arriva in Regione”. Gli Anonymous sono riusciti a infettare, probabilmente tramite le classiche azioni di phishing via mail, la maggior parte dei personal computer e dei dispotivi mobili (smartphone e tablet) degli amministratori regionali, tra cui governatori e staff, una serie di azioni non solo dimostrative che arrivano qualche giorno dopo la violazione, da parte degli stessi Anonymous, degli archivi email del Ministero degli Affari Esteri greco e ucraino e di quello dell’Economia polacco.

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