Alitalia, i voli estivi fanno bene ai conti

“Alitalia ce la può fare e ce la farà” dice il presidente di AlitaliaCai Roberto Colaninno. Lo dice a commento dei dati finanziari del terzo trimestre 2012 della compagnia aerea. Sono dati e margini positivi, ma occorre tenere conto che riguardano il periodo delle vacanze estive, tradizionalmente il più ricco.

I dati dell’ultima trimestrale, in netta controtendenza rispetto al primo semestre, indicano i ricavi in crescita del 4 per cento (1.126 milioni) il risultato operativo positivo per 50 milioni e quello netto positivo per 27 ( in forte incremento rispetto al negativo di 70 milioni del trimestre precedente dell’anno in corso). Il fattore di riempimento degli aerei è salito al 80 per cento e la puntualità ha raggiunto 83,8 punti di percentuale. Insomma, in linea con l’obiettivo di diventare la compagnia migliore in Europa per quanto attiene al rispetto degli orari. “Sappiamo che il quarto trimestre sarà molto difficile" spiega l’amministratore delegato Andrea Ragnetti “perché non beneficia dell’incremento di traffico dovuto alla stagionalità tipica del terzo trimestre. Comunque lavoreremo con impegno affinché il quarto trimestre sia un trimestre record per la storia di Alitalia, il migliore quarto trimestre degli ultimi 20 anni ”.

Questa la promessa. E anche l’obiettivo, in vista della scadenza dell’accordo di “non vendita” siglato tra i partner italiani alla fine del 2008, poco prima della nascita di AlitaliaCai. A giugno si comincerà a mettere sul mercato le partecipazioni. E nessuno vuole che le quote siano svendute. A chi? In pole position ci sarebbe AirFrance, già socio poco oltre il 25 per cento. Ma la crisi sta mettendo in difficoltà anche la compagnia francese e oggi ci si chiede se non saranno invece gli arabi di Etihad (già soci in Air Lingus e in Airberlin) a rendere più concreta attraverso una partnership l’amicizia appena sviluppata per gestire insieme le nuove rotte verso i Paesi Arabi, l’Asia e il Pacifico.

Intanto prosegue anche la trattativa con i sindacati per raggiungere una maggiore produttività e assorbire con successo nel bilancio i costi dei 690 esuberi prima dichiarati e poi sospesi da Alitalia. Si tratta del personale della vecchia Alitalia ed AirOne reinserito in organico dai giudici dopo le cause di lavoro. Costi imprevisti, ma che si conta adesso di poter superare con il ricorso a contratti di solidarietà, riduzione delle ferie e dei riposi nel periodo estivo e un rinvio del rinnovo del contratto, ormai scaduto da un anno.

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