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Addio ad Alberto Bevilacqua: 5 libri e una poesia

Si è spento stamani a 79 anni, alla Casa di Cura Villa Mafalda di Roma, Alberto Bevilacqua, che da qualche mese combatteva contro gravi problemi cardiaci.

Come piccolo omaggio, abbiamo scelto cinque romanzi e una poesia, tra i numerosi successi della sua produzione. Una breve lista di consigli di lettura per riscoprire e ricordare il grande scrittore, giornalista, poeta, sceneggiatore e regista che ha segnato profondamente una grossa fetta della cultura italiana contemporanea.

La polvere sull’erba – (Einaudi)
Si tratta del primo lavoro di Bevilacqua, scritto nel 1955 ma dato alle stampe solo nel 2000. Le ragioni per le quali si è atteso così a lungo per pubblicarlo sembrano complesse e non ancora chiare. Pare che all’epoca Sciascia, leggendone il dattiloscritto, ne rimase piacevolmente turbato, ma dovette piegarsi a una censura democristiana ancora molto forte.

La califfa – (Mondadori)
È il secondo romanzo dello scrittore parmigiano, con il quale nel 1964 raggiunse il successo internazionale e in cui si narrano le vicende di Irene Corsini, giovane donna di origini popolari capace di farsi strada con la forza della propria sensualità. Nel 1970 il libro divenne un film, diretto dallo stesso Bevilacqua e interpretato fra gli altri da Ugo Tognazzi e Romy Schneider, con musiche di Ennio Morricone.

Il viaggio misterioso – (Mondadori)
Nel 1972 si aggiudicò con questo titolo uno dei due Premi Bancarella vinti in carriera (l’altro nel 1991 con I sensi incantati , per Einaudi). Attraverso la storia di un ragazzo di Parma, l’autore prova a ritrarre una società italiana impegnata a recuperare, o a non perdere completamente, alcuni valori sempre più sfuggenti.

L’Eros – (Mondadori)
Elemento fondamentale di tutte le opere di Bevilacqua, l’erotismo riceve il proprio omaggio con questa raccolta di ricordi di esperienze vissute, sapientemente intrecciati per formare un appassionante romanzo.

Questa specie d’amore – (Einaudi)
È questo un altro successo imprescindibile della carriera di Bevilacqua, con il quale si aggiudicò il Campiello nel 1966 e dal quale trasse l’omonima pellicola, da lui sempre diretta, vincitrice del David di Donatello nel 1972 come miglior film.

L’addio

AddioTi abbraccio perché non ti vedo
che a tentoni, accecato
dai tuoi stessi occhi in me conficcati
per cui non so
se sia mio o tuo questo piangere:
amati giorni
che non ci hanno ricambiato l’amore
e sono
una frattura indicibile: i denti
stringono un grido, il pugno
anche più forte stringe
l’indimenticabile carezza che ti davo
come una moneta scaduta
…per un amore così breve perché,
mio Dio,
questa notte eterna e il filo che traluce
sulla remota ferrovia d’illuminati
treni che ormai corrono nel nulla?

Dalla raccolta Poesie d’amore – (Mondadori)

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- La polvere sull’erba – (Einaudi)
- La califfa – (Mondadori)
- Il viaggio misterioso – (Mondadori)
- L’Eros – (Mondadori)
- Questa specie d’amore – (Einaudi)

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