Musica
September 09 2015
Ad aprile del 2014 in molti davano per conclusa l’avventura quarantennale degli Ac/DC per i problemi di salute dello storico chitarrista ritmico Malcolm Young, affetto da demenza in seguito a un ictus, cui è seguito, pochi mesi dopo, l’arrestato per minacce e per possesso di droga del batterista Phil Ruud.
Per nostra fortuna il nuovo album Rock or Bust ha riacceso l’entusiasmo della band, che da maggio 2015 ha intrapreso un impegnativo e fortunato tour internazionale, che da noi ha fatto tappa ad Imola, davanti a 92.000 fan entusiasti.
Considerando che la band australiana si esibisce in genere a supporto di un nuovo album, c'è il rischio che tra 4-5 anni gli Ac/Dc avranno poche motivazioni e troppi anni sulle spalle per affrontare un nuovo, estenuante tour mondiale.
Una parziale conferma di un possibile ritiro della più importante gruppo rock australiano di sempre è arrivata ieri dal frontman Brian Johnson, intervistato dal Morning Sun. Johnson ha dichiarato: “Ritirarsi è come ogni altra cosa. Un bravo calciatore o un atleta di hockey non si vuole mai ritirare, ma purtroppo arriva quel momento, che non puoi evitare, in cui ti devi far da parte. È quello che sta succedendo adesso a noi: non diciamo mai no, ma non diciamo nemmeno mai al ritiro”.
Riguardo al loro costante successo negli anni, il cantante scozzese ha sottolineato: “Siamo costantemente sorpresi e stupiti del nostro successo. Noi non sappiamo quello che stiamo facendo, a parte dare il 100% sul palco ogni sera e dare tutto quello che abbiamo. Se questo è il segreto del successo, ve lo comunicheremo”.
Non resta che aspettare, sperando che gli Ac/Dc abbiano ancora la voglia e la forza di regalare ai loro milioni di fan micidiali riff di chitarre, ritmica serrata, voce aggressiva e tanta voglia di divertirsi.