5 app per disintossicarsi dai social network

Le app, piccole icone tentatrici, sono sempre lì pronte all’agguato: si colorano di notifiche, tintinnano all’impazzata, accendono e spengono lo schermo come fosse un albero di Natale fuori stagione. Difficile non piegarsi alla voglia di leggere gli ultimi cinguettii su Twitter, guardare le foto condivise dagli amici su Facebook, ascoltare prima di subito quell’audio buffo sul gruppo di WhatsApp. Il risultato è ovvio: gli occhi sono troppo spesso rapiti dal display. Siamo schiacciati dalla schiavitù dei social network.

Le app per la dieta dai social

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StayFocusd permette di chiudere i social network dentro una gabbia digitale e impostare il tempo massimo di utilizzo quotidiano. Superata la soglia, li blocca. Funziona su Chrome.

Le app per la dieta dai social

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Più drastico è Moment. Serve a controllare a distanza i figli imponendo limiti di utilizzo del telefono. O divieti assoluti, per esempio durante la cena. Per iPhone, gratis.

Le app per la dieta dai social

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Con Menthal si fa gruppo come in una comunità di recupero. Non dice solo quanto usiamo Facebook e altre app, ma quanto lo stanno utilizzando gli altri iscritti. Per Android, gratis.

Le app per la dieta dai social

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Ma quali sono i social da cui siamo più dipendenti? Quality Time stila una classifica ogni giorno e settimana per settimana. Suonando l’allarme se si esagera. Per Android, gratis.

Le app per la dieta dai social

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Installato nel browser Chrome, Timewaste Timer registra quanto tempo passiamo su Facebook. Se in un giorno si supera un’ora, scatta una multa di un dollaro da pagare con Paypal.

Come per ogni intossicazione, esiste una dieta detox. Digitale, alla pari del cappio che ci stringe: programmini che aiutano a conoscere il problema, contando e mostrando con impietosa evidenza le ore che spendiamo (sprechiamo?) su Facebook e affini; impedendoci di usarli, multandoci finanche, nemmeno fossimo bambini incapaci di tenerci a bada da soli. A quanto pare aiutano, ma come i medicinali vanno assunti con cautela. Il rischio, paradossale però concreto, è di ritrovarci a dipendere da chi da una dipendenza dovrebbe liberarci.

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