I 10 giochi più difficili - Immagini

Konami

Contra – 1988 (versione per NES)
Eccessivo: tre vite, ciascuna delle quali si volatilizza al primo impatto con l'onnipresente artiglieria nemica. Finite quelle, riparti dall'inizio del gioco. Contra ti scaraventa in uno sparatutto-platform a scorrimento da incubo, dove l'unica possibilità di uscirne con le ossa integre è trascinarti dietro un amico che giochi con te e sfruttare il cheat code che ti concede 30 vite extra.


Namco Bandai Games

Dark Souls II – 2014
Già il gioco originale si meriterebbe una menzione speciale in questa lista. Ma evidentemente gli sviluppatori devono aver pensato di non aver dato fondo alla loro crudeltà, ed ecco allora che il secondo episodio si presenta ancora più brutale. DSII è uno degli action-rpg fantasy più difficili e frustranti della storia, nel quale si muore così spesso da arrivare a odiare gli avversari virtuali di un odio intenso e sincero. Ma è anche un titolo onesto nella sua intransigenza, e si merita tutte le lodi che ha ricevuto.


Rare

Battletoads – 1991 (versione per NES)
Il leggendario picchiaduro a scorrimento dell'epoca 8 bit è entrato nella storia proprio per la sua estrema difficoltà. I livelli sono una tempesta senza fine di avversari da abbattere a spallate e cazzotti, per non parlare di quelle maledette sezioni sui veicoli ad alta velocità, pressoché impossibili per la maggior parte dei giocatori, e del fatto che giocando in due ci si può ferire a vicenda dando vita a una faida continua che porta spesso alla morte.


The NetHack DevTeam

NetHack – 1987
Evoluzione dell'arcaico gioco di esplorazione a turni Rogue, è tanto vetusto nell'impostazione grafica quanto diabolico nella sua complessità. L'interfaccia originale è composta solo da caratteri di testo, senza uno straccio di grafica; i livelli sono generati casualmente e ogni partita è diversa ma ugualmente brutale – si muore in una quantità di modi sorprendente. Il ritmo del gioco sarà anche lento, ma il numero di comandi a disposizione e la pianificazione richiesta da ogni singola mossa lo rendono un'intricata partita a scacchi con la morte.


Treasure

Ikaruga – 2001
Bullet hell: inferno di proiettili. La morte che piove dal cielo. Il nome di questo sottogenere di sparatutto parla chiaro: ci si ritrova sommersi da ondate infinite di pallottole (a volte occupano quasi interamente lo schermo), che richiedono riflessi sovrumani e capacità mnemoniche fuori dalla norma per riuscire a interpretare e ricordare gli schemi di attacco nemici. Ikaruga è uno degli esponenti più illustri e più difficili del bullet hell. Buon divertimento, se non vi mangiate prima il joypad dalla frustrazione.


Capcom

Ghosts 'n' Goblins – 1985 (arcade)
Prima di atterrare su console nel 1986, è per gli arcade del decennio ciò che diventerà poi Metal Slug negli anni '90: una stramaledetta macchina mangiasoldi. Le dinamiche di gioco sono impietose per la quantità di nemici a schermo e per il fatto che basta essere colpiti un paio di volte per lasciarci le penne, senza contare i salti "fissi" in diagonale e che, arrivati in fondo, ecco lo scherzetto: bisogna ripartire da capo e rifarselo tutto. Ma la qualità è talmente elevata che, allora come oggi, vale la pena farsi massacrare l'anima per giocarci.


Tecmo

Ninja Gaiden Black – 2005
Nel 2004 esce sulla prima Xbox Ninja Gaiden, un fantastico affettatutto, molto tecnico, che si diverte a maciullare il giocatore senza farsi troppi scrupoli. Certo, applicandosi con costanza e pazienza si riesce a terminare il gioco, ma per molti il tasso di brutalità pone un grosso limite all'apprezzamento del gioco. Cosa fa allora lo sviluppatore del gioco, il Team Ninja? L'anno successivo pubblica Black, una versione riveduta e corretta, e la fa ancora più difficile (anche se, bontà sua, aggiunge una modalità semplificata per chi proprio non ce la fa).


Nintendo

F-Zero GX – 2003
La famosa serie di corse futuristiche ha sempre fatto della velocità estrema il suo punto di forza, ma con F-Zero GX per GameCube è riuscita a raggiungere livelli da ricovero. Stare dietro a veicoli che sfrecciano a 1000 km/h è già di per sé un'operazione ardua, ma se ci aggiungi percorsi deliranti con giri della morte e full pipe, una colonna sonora psichedelica e degli avversari infaticabili e spietati arrivi alla fine di ogni gara con il fiatone e i tremori.


Microsoft Game Studios / Lace Mamba / Headup Games

Super Meat Boy – 2010
La sfida estrema che arriva dal mondo indie: si tratta di un platform con un tasso di morte esasperante, in cui ripetere N volte un passaggio quasi impossibile è la norma. Non è roba per tutti, ma alla faccia della sua severità estrema ha venduto più di un milione di copie.


Capcom

Mega Man 9 – 2008
Arrivato a più di 10 anni di distanza dall'ottavo episodio, ha tutto il sapore dell'operazione nostalgia. A partire dalla grafica a 8 bit che omaggia i capitoli usciti su NES, passando per la colonna sonora smaccatamente chiptune, per finire con un livello di difficoltà mostruoso e a tratti frustrante, vero marchio di fabbrica dei primi titoli della serie. Preparati a scaraventare il controller al muro come facevi nel 1990.


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