Economia
May 15 2018
Meno del 3% dei nuovi prodotti di largo consumo supera un giro d’affari da 50 milioni di dollari nel primo anno di vita, una cifra considerata il livello minimo di un lancio di successo. Lo scrivono Joan Schneider e Julie Hall, co-autrici del saggio “The New Launch Plan” (Il nuovo piano di lancio) citate da Business Insiderche sottolinea quanto sia difficile farcela anche per i grandi nomi. Lo dimostra la carrellata di prodotti firmati da aziende di grande successo che si sono rivelati un flop. Ecco qualche esempio.
Nel 1957, la casa automobilistica americana ha investito 400 milioni di dollari per la Ford Edsel. Gli americani, interessati ad auto più piccole ed economiche, non la hanno comprata e nel 1960 il modello è stato ritirato dal mercato. Gli esperti ritengono che il management non sia riuscito a definire la nicchia corretta per il prodotto.
Quando è partita la competizione per i formati dell’home video, Sony ha contribuito con Betamax, un formato di cassette proprietario supportato da pochi altri partner. Nonostante la superiorità tecnologica di Betamax, le scelte commerciali della casa giapponese hanno lasciato spazio al concorrente Vhs che è diventato la standard di riferimento.
All’inizio degli anni Ottanta, quando la concorrenza di Pepsi cominciava a farsi sentire, Coca-Cola ha cercato di realizzare un prodotto dal gusto più simile alla Pepsi. A dispetto dei risultati positivi dei test condotti a livello nazionale, la multinazionale di Atlanta ha abbandonato la nuova formula in poche settimane e ha ribattezzato l’originale "Coca-Cola Classic".
Pur essendo l’azienda di maggior valore al mondo, anche Apple ha dovuto fare i conti con i flop. Un esempio è Newton, il tablet dotato di penna lanciato all’inizio degli anni Novanta. Fra le ragioni del fallimento, il prezzo da 700 dollari, le dimensione e il malfunzionamento del programma di riconoscimento della calligrafia.
Per raggiungere il target di giovani cittadini sofisticati, la catena di ristoranti MacDonald’s ha investito cento milioni di dollari alla fine degli anni Novanta nella messa appunto del panino Arch Deluxe. La storia ha poi dimostrato che i tempi non erano ancora maturi per una formula giocata su prezzi e prodotti di qualità più alti rispetto al tradizionale fast food, come avviene oggi.
Nel 2006, nel tentativo di contrastare il successo dell’iPod, Microsoft ha lanciato il lettore Zune. A detta di Robbie Bach, ex leader del settore home entertainment e mobile business di Microsoft, il prodotto aveva il difetto di limitarsi a copiare l’iPod senza innovare.
L’ambizione era trasformare il dvd in una versione ad alta definizione, ma per Toshiba le cose non sono andate come previsto, visto che è stata la cordata guidata da Sony a vincere la guerra dei nuovi formati con il Blu-ray.
Sotto il peso della concorrenza di Amazon, la catena di librerie americana ha trasformato il suo lettore Nook in una società indipendente, senza seguire i suggerimenti degli analisti. Gli esperti proponevano, invece, di rivitalizzare il business investendo sulla comunicazione per rendere accattivanti le librerie.
Il social network ha cercato di diventare l’home screen per il cellulare. In meno di un mese dal lancio, il costo del programma di abbonamento biennale è passato da 99 a 0,99 dollari e il team di ingegneri responsabili per lo sviluppo è stato smantellato.
E’ stato salutato come uno fra i prodotti più iconici del marchio coreano, ma il Galaxy Note 7 ha avuto vita breve. Il cellulare, infatti, aveva così tanti problemi che è stato bandito dai voli per pericolo di incendio o esplosione e Samsung ha dovuto richiamare l’intera linea.
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