@Alicettah : sono una cacciatrice, non una ninfomane

@Alicettah : sono una cacciatrice, non una ninfomane

Io ve la presenterei pure, ma poi farei la figura dell’andiquaqquata (cit. Griffin) di fronte al mix di verità, delicatezze e crudezze che leggerete nelle prossime righe, quindi, me ne sto zitta ed eccovi Alicettah… Prima di tutto raccontami tutto …Leggi tutto

Io ve la presenterei pure, ma poi farei la figura dell’andiquaqquata (cit. Griffin) di fronte al mix di verità, delicatezze e crudezze che leggerete nelle prossime righe, quindi, me ne sto zitta ed eccovi Alicettah…

Prima di tutto raccontami tutto quello che si può raccontare su di te, un po’ come una supereroina, svelami ciò che puoi.

L’unica supereroina che fa parte di me è quella che ho inventato a 8 anni quando mi dilettavo a disegnare pagine e pagine di fumetti. L’avevo chiamata Super Frau, un nome che lasciava già presagire lo pseudo-femminismo che avrebbe caratterizzato la mia vita adulta!

Di me c’è poco da dire: sembro irlandese, indosso solo (mini)gonne, colleziono collant, ragiono e parlo come un maschio, soffro come una femmina, vivo per sedurre ma soprattutto adoro ridere e fare ridere. E ruttare. Sono una donna normalissima che sta cercando il suo posto nel mondo, inteso proprio come geolocalizzazione: l’Italia per alcuni versi – specie per la mentalità chiusa dei più – mi sta stretta, perciò sono alla ricerca di un luogo (che probabilmente non esiste) dove l’apertura mentale, culturale e delle cosce sia pane quotidiano. Al momento solo il web riesce soddisfare il mio amore per la libertà di espressione, infatti su Twitter scrivo senza pormi alcuno scrupolo né di forma né di contenuto.

Se nella timeline di Twitter (TL) riverso tutto quello che mi passa per la testa, nel mio blog ( www.aliceayres.com ) sfogo invece tutto ciò che sento: brividi, speranze, sogni infranti, gioie e dolori sconfinati. In entrambi i casi l’intento è quello di offrirmi esattamente per quella che sono, mostrando tutte le possibili sfaccettature dell’universo femminile (nella fattispecie il mio).

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Chi ti segue su Twitter sa che non sei una che le manda a dire in fatto di “cronaca sessuale”. Come sei nella vita di tutti i giorni, una bacchettona o una mancata figlia dei fiori?

Anche nella vita di tutti i giorni non le mando mai a dire, e non solo in ambito sessuale! Chi mi conosce bene mi definisce ‘senza filtri’, il che può essere un pregio ma anche un difetto visto che l’assenza di diplomazia premia poco, specie in ambito lavorativo (sono la classica che contraddice il capo mentre tutti gli altri gli leccano il culo).

Non mi ritengo affatto una bacchettona ma ammetto di avere, come tutti, le mie piccole manie e intolleranze. Ad esempio non fumo, non bevo alcolici e non mi drogo. Salutista? Forse. Di certo non mi godo la vita meno degli altri, semplicemente mi diverto in modi più sani – anche se il sesso a volte di sano ha ben poco, e  noi lo amiamo proprio per questo, giusto? Ci tengo però a precisare che la mia più grande dipendenza in realtà non ha nulla a che vedere con l’amore fisico: sono malata di viaggi, e se almeno tre volte all’anno non parto da sola (rigorosamente da sola) per qualche nuova meta mi sento morire dentro.

Il sesso occupa sì gran parte della mia vita (e dei miei pensieri) ma non nella maniera che molti miei followers immaginano: sono una cacciatrice, non una ninfomane. Finire a letto con un uomo è solo l’inevitabile – e a volte noiosa – conseguenza della mia pulsione seduttiva, ma ciò che mi inebria non è affatto l’amplesso in sé bensì tutto ciò che l’ha preceduto, la sfida a colpi di ego che ha portato la mia preda (o me) a capitolare.

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La critica più inutile che ti hanno rivolto e quella che più ti ha ferito?

Come nella vita reale, anche in quella virtuale non mi faccio ferire dalle critiche. Se è vero che le osservazioni di chiunque mi portano spesso a riflettere, è vero anche che solo quelle delle persone a cui tengo sono in grado di colpirmi. Le critiche inutili su Twitter si sprecano: molti mi accusano di essere volgare, costruita o di parlare troppo di sesso, forse perché incapaci di comprendere le mie battute goliardiche finalizzate solo a sdrammatizzare e regalare qualche sorriso. Per carità, non ho problemi a essere giudicata e credo che chiunque fruisca di un social network debba accettare le opinioni degli altri, ma le persone che cercano di stilare il mio identikit basandosi unicamente sui miei tweet mi fanno davvero pietà: se solo si prendessero la briga di leggere il mio blog (c’è il link nella bio, è tanto difficile cliccarci su?!) forse capirebbero che – come tutte le donne vere – anche io ho un cuore e delle emozioni. E non me ne vergogno affatto.

Molte icone sessuali come famosissime ex pornostar stanno lanciando la moda delle “wishlist” dove fan sfegatati o corteggiatori possono cercare di fare dei regali senza sbagliare un colpo… per una donna senza inibizioni come te che significato può avere questo gesto?

Noi donne abbiamo un talento naturale: parliamo di emancipazione femminile ma poi non possiamo fare a meno di scroccare regali agli uomini disposti a spendere denaro per noi. A me è capitato di ricevere dei doni (dei collant bellissimi, ça va sans dire) da un paio di utenti di Twitter e ammetto che mi abbia fatto davvero piacere.

[Egocentrica? Incoerente? Opportunista? Sì, sì, sì!]

Dall’altro lato però penso che i regali più belli siano quelli ‘al buio’: amo essere stupita, peccato che siano davvero in pochi a riuscirci (e dire che non ci vuole molto… uomini cari, avete presente le famose ‘piccole cose’ con cui noi donne vi frantumiamo i coglioni da generazioni?).
Ora che ci penso… ci ho impiegato anni a insegnare al mio ex storico a fare le sorprese, la tizia con cui mi ha sostituita dovrebbe farmi un monumento (àCiao Valentina! Ne approfitto per comunicarti che sei cornuta!). (agahahaahahahah sei pazza! ahahahahaha muoio!!!!!)

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Ci racconti in breve e senza parti da censurare chi è “Trombino”?

Trombino – detto anche Trombolino da quel simpaticone di @Woork – è un uomo che ho conosciuto al lavoro e con cui ho avviato un’allegra frequentazione sessuale (come dico io: finché l’orgasmo va, lascialo andare). Non è la prima volta che seduco un collega, del resto quando si passano così tante ore in un posto ad altissima concentrazione di peni è davvero impossibile non cadere in tentazione. Per dirla con un francesismo: il luogo in cui lavoro è un vero troiaio. Infatti sculettare tra le scrivanie non è mai stato tanto divertente (nessuna mette un tacco 14 solo per se stessa, ci piace essere guardate, e pure tanto).

Quella con Trombino è una vicenda che ha appassionato molti miei followers perché sin dal primo giorno una presenza oscura, ovvero la sua stagista, ha affollato il nostro rapporto (no, non quello tra le lenzuola). A quanto pare la poverina – bellissima ragazza sempre truccatissima, mica come me che non ho mai messo il fondotinta in tutta la mia vita – aveva un debole per lui e non ha digerito il nostro avvicinamento: questo ha generato una serie di siparietti tragicomici fatti di occhiatacce, pseudo-pedinamenti e scenate. Tutto ovviamente da parte sua.

A mio avviso uno degli aspetti divertenti di Twitter è la possibilità – attraverso la scrittura o lettura dei tweet – di ‘partecipare’ alla vita degli altri, come se si stesse assistendo a una sorta di reality testuale. Molti mi prendono in giro dicendo che mi innamorerò di Trombino, per il momento mi basta che lui me la mangi (detto all’ammerigana) come se non ci fosse un domani.

Sei mai stata innamorata e soprattutto innamorata e fedele?

Ho detto “Ti amo” solo a due uomini, con cui ho vissuto amori molto diversi ma altrettanto importanti. Il primo – che non si scorda mai (#einvece) – è stato totalizzante, di quelli che prima ancora di distruggerti di dolore con la loro fine, ti consumano di gioia e aspettative. Il secondo – frutto di una scelta più consapevole – è stato un amore molto solido, rassicurante, ben costruito, e ha avuto anche un finale poco aspro, a differenza del primo. Sono sempre stata fedele con il cuore, con il corpo anche… no. L’infedeltà è un tema spinoso che va affrontato senza maschere. Quando ho provato a farlo, ho scritto questo: https://www.aliceayres.com/i-miei-29-settembre/

 

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Se dovessi avere una figlia i 3 consigli che le daresti sugli uomini?

a) Non fidarti delle favole, fidati delle tue sensazioni. Se un uomo che ti piace ti fa stare male, non insistere, non cercare l’amore dove non c’è. Tu vieni prima di tutto, persino dei tuoi sogni.

b) La donna ideale non rompe i coglioni. Non essere né bisbetica né di legno: la simpatia premia molto più dell’avvenenza.

c) Impara a stare da sola, solo così saprai veramente chi sei. La libertà non è un reato, è un valore.

Il tuo uomo ideale, se c’è?

Penso di essere destinata a un tipo di solitudine che sta a metà strada tra i sogni irrealizzabili, la misantropia e l’incapacità di accontentarsi. Fino a qualche tempo fa immaginare di invecchiare da sola mi faceva paura, ora invece mi sembra un’ottima soluzione per continuare a coltivare me stessa. Tutto questo per dire che non esiste un mio uomo ideale, e che soprattutto non ne cerco uno. Infatuarmi mi piace da morire e in amore mi lancio (quasi) sempre a capofitto. Ma vivo bene anche senza. Pure meglio, talvolta.

3 profili da consigliarci su tw?

Consigliare solo tre profili dovrebbe essere vietato dalla legge!

@Utente_Tvvitter (scritto proprio con due ‘v’ perché la parola ‘Twitter’ non è consentita nel proprio nome)  un esempio geniale di parodia 2.0.

@co_G_ito La donna per cui perderei la testa se fossi uomo. Prendete intelligenza, cultura e sottile ironia e mischiatele con la malizia più femminile che vi viene in mente: ecco la ricetta del cervello più sexy della mia TL.

@Cristypitstop  La donna in gamba che molte di noi sognano di essere. Per me i suoi tweet sono sempre una certezza: ogni volta che voglio sorridere (ma anche rifarmi gli occhi con le sue foto) vado a frugare il suo profilo.

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Inoltre in qualità di incostantissima blogger mi permetto di segnalare anche tre blog di mio gradimento:

a) La spaesata (https://laspaesata.style.it/ ), dove la mia amica Hilary racconta l’Italia (in cui vive per amore) e l’America (sua terra natia) dal suo originale punto di vista – e con un italiano quasi perfetto che ha imparato da sola. Fresco, senza tempo e attento ai dettagli. Come lei.

b) Questo blog non (r)esiste (https://nonresisto.wordpress.com/ ) della mia compagna di twittate e risate @FeniceArde, che con le sue parole mi arriva al ventre al punto da farmi dimenticare quanto io detesti i video musicali nei blog (scherzi a parte, leggete e meditate).

c) Avant la guerre (https://avantlaguerre.com/ ), aggiornato ormai annualmente ma sempre in vetta alle mie preferenze.

Sei felice?

Sono felice quando mi perdo nel mondo. In quei momenti è come se tutto – non solo la mia vita – avesse un senso. Nel resto del tempo non mi sento FELICE ma sono comunque contenta e solare (tu che mi hai conosciuta dal vivo l’avrai notato). In definitiva mi sento molto fortunata, anche nei giorni in cui mi areno sul letto a fallire (!) in pigiama, o addirittura a piangere a dirotto. Ovviamente sempre con una connessione internet a portata di mano.

Seguitela qui se non siete pazzi : https://instagram.com/alicettah , www.aliceayres.com e ovviamente su @alicettah

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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