iPhone 14 Pro, perché comprarlo e perché no
Apple
Tecnologia

iPhone 14 Pro, perché comprarlo e perché no

Dopo alcune settimane di prova vediamo i pro e i contro del telefono più atteso dell'anno

Con l'eccezione degli aficionados che seguono il countdown per il via degli ordini, quando esce un nuovo iPhone la domanda di curiosi e appassionati è sempre la stessa: vale la pena comprarlo o no? Il dubbio si instilla inevitabilmente anche con l'ultima serie lanciata nelle scorse settimane, con una novità: all'iPhone 14 e alle due versioni Pro e Pro Max, stavolta si unisce iPhone 14 Plus che sostituisce iPhone Mini, poco gradito per il display da 5,4 pollici da un pubblico ormai abituato a scattare foto e guardare video su generose diagonali oltre i 6 pollici. Ogni modello ha le sue peculiarità e qui ci soffermiamo su iPhone 14 Pro, che abbiamo testato nella versione da 1TB di memoria e colorazione nero siderale. Prima di passare in rassegna vantaggi e limiti dello smartphone, va ricordato che sono lo schermo e la batteria le due principali differenze tra iPhone Pro e Pro Max. Con quest'ultimo che conta su un pannello da 6,7 pollici rispetto ai 6,1 pollici dell'altro e una batteria da 4323 mAh che per il modello meno quotato si ferma a 3200 mAh.

Partendo dagli elementi che ci hanno convinto, la novità di maggior impatto a livello visivo su iPhone 14 Pro è la Dynamic Island. L'ormai famosa tacca che cambia forma e va a sostituire il notch dopo cinque anni, all'atto pratico si rivela una soluzione azzeccata per ospitare i sensori per il Face ID e la fotocamera frontale. La particolarità è l'aspetto mutevole e l'allungamento che scatta in base all'applicazione lanciata, con animazioni e icone in miniatura a indicare l'azione in corso: gli auricolari in movimento quando si inseriscono gli AirPods nelle orecchie o l'immagine di copertina di un podcast che si sta ascoltando. Ma non solo, perché tenendo premuto un dito la tacca permette l'accesso rapido alle informazioni e la gestione di contenuti, flusso audio, brani e così via. Non è una rivoluzione ma un'aggiunta utile, le cui potenzialità potranno essere sfruttate nel tempo dall'abilità e dalla fantasia degli sviluppatori.

Atteso da tempo, ora anche su iPhone Pro arriva il display always-on, con la possibilità di gestire i widget per avere a portata di mano le informazioni che più interessano, senza dover ogni volta metter mano al dispositivo. Lo schermo sempre attivo presenta il conto lato consumi perché, al di là di quanto promesso da Apple in fase di presentazione, la batteria ne risente. Il rimedio però non manca, poiché ci sono situazioni che salvaguardano l'autonomia (come il collegamento a CarPlay e la modalità di risparmio energetico attiva). Restando al display, provando molti smartphone, quello di iPhone 14 Pro emerge come uno schermo quasi perfetto a livello di colori e luminosità, che si esalta in particolare con videogiochi e film ricchi di grafica digitale.

Oltre alla tacca dalla forma irregolare sul frontale, l'altra novità più visibile è sul posteriore, dove la fotocamera principale sale da 12 a 48 megapixel. Al di là dei numeri, a Cupertino hanno ridisegnato l'intero comparto fotografico, offrendo con il supporto ProRaw una soluzione efficace (e per certi versi alternativa a reflex e mirrorless) ai professionisti dell'immagine. I vantaggi sono comunque maggiori per chi vuole assicurarsi scatti ottimali quanto facili e immediati, poiché tra il pixel bunning che unisce più sensori in uno più grande per catturare una maggiore quantità di luce e il Photonic Engine per l'elaborazione delle immagini, basta in pratica inquadrare la scena e cliccare per mettere in archivio foto di ottimo livello. Lato video, l'arrivo della modalità Azione è un valido aiuto per filmare clip fluide e stabili in situazioni di movimento, mentre la modalità Cinema con il cambio della messa a fuoco durante le riprese, introdotta con iPhone 13 Pro, guadagna adesso il video 4K a 24 e 30 fps.


Non possiamo esprimerci (per fortuna) sul Rilevamento incidenti e Sos emergenze tramite connessione satellitare, per quanto si tratti di due novità utili per chi si trova in pericolo di vita. La prima è già a bordo dei Pixel di Google e, con la chiamata automatica verso i servizi di emergenza che scatta quando i sensori rilevano un incidente d'auto grave e l'utente non annulla l'avviso entro 20 secondi, rappresenta un aiuto concreto con tanto di coordinate di latitudine e longitudine fornite agli addetti ai soccorsi per agevolarne l'intervento. L'Sos emergenze via satellite che consente di chiamare anche laddove non c'è linea e copertura di rete cellulare e Wi-Fi, sarà invece attivo da novembre solo in Usa e Canada. Vedremo quindi quali saranno le reazioni di chi si troverà a utilizzarlo.

Guardando l'altro lato della medaglia, non mancano i difetti. Il design pressoché identico negli ultimi tre anni era prevedibile, anche se sul posteriore si nota la sporgenza più accentuata del modulo fotografico. Durante la nostra prova la batteria non è stata sempre impeccabile, arrivando più volte a fine giornata in rosso: vero è che lo stress quotidiano è notevole tra applicazioni, video, fotografie e qualche sessione di gioco, però si poteva fare meglio, considerando anche che la ricarica rapida non è al livello dei top di gamma Android. Come annunciato con il lancio di iPhone 12, Apple non include più il caricabatterie in confezione (come Samsung) per ridurre l'impatto ambientale nella produzione di iPhone, mentre in proiezione dell'obbligo di una porta di ricarica usb-c su tutti gli smartphone, tablet e fotocamere venduti in Europa dal 2024, è assai probabile che con iPhone 15 scomparirà la porta Lightning, esclusiva di Apple.

L'ostacolo più alto per l'acquisto di iPhone 14 Pro è comunque il prezzo, poiché stavolta i nuovi modelli sono arrivati in Italia con incrementi di 150-200 euro. Al netto dell'acquisto a rate e della permuta, un cartellino che va da 1.339 euro per la versione da 128GB (non consigliata considerato il limite di memoria) a 1.989 euro per il modello da 1TB appare esagerato.

I più letti

avatar-icon

Alessio Caprodossi