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Tecnologia

Il lockdown è un affare per la Rete: italiani connessi per informarsi e divertirsi

Sette italiani su dieci si rivolgono a internet nel periodo di pandemia: per fare cosa? Il gaming vale 1,13 miliardi di euro. Seguono video, editoria e musica

Sette italiani su dieci durante il lockdown si sono rivolti al web per informarsi, guardare video o ascoltare musica. Ma è dal mondo dei videogiochi che arriva il guadagno nel mondo online. E' la fotografia dell'Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano, da anni impegnato a monitorare quel che facciamo in Rete.

Oltre al lavoro e alla didattica a distanza il 2020 ci ha costretto a spostare sul digitale anche il nostro tempo libero: il 40% degli utenti internet ha aumentato il tempo dedicato ai contenuti online di video entertainment e il 20% quello dedicato ai contenuti editoriali e informativi.

"Il settore del Digital Content, insieme con l'eCommerce B2c e con il mercato degli strumenti per la produttività a distanza, ha ottenuto un grande impulso dalla pandemia e sta rafforzando il proprio valore. Un impulso che ha portato nuove abitudini nei consumatori che si protrarranno nei prossimi mesi e che rimarranno a pandemia terminata, imponendo ai player di rivedere le proprie strategie." spiega Umberto Bertelè, Chairman degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano "Il successo e le potenzialità di sviluppo dei contenuti digitali hanno attirato nuovi player sul mercato, comportato un fervore nello sviluppo di iniziative e un aumento degli investimenti, spinti dalle Big Tech; per il mercato si prospetta un periodo di forte e aspra competizione". Insomma, è l'economia veicolata da internet l'unica a non pagare un prezzo dalla pandemia. Anzi.


Doxa per Osservatorio Digital Content Politecnico di Milano


E-commerce a parte, però, cosa abbiamo "comprato" online? Soprattutto videogiochi. "In Italia il gaming è il segmento più rilevante, con una spesa di circa 1,13 miliardi di euro2 (pari al 63% dei volumi complessivi) seguono la fruizione digitale di Video, per i quali i consumatori hanno speso quasi 390 milioni di euro, l'editoria e la musica (rispettivamente con 141 e a 129 milioni di euro)" Dichiara Samuele Fraternali, direttore dell'Osservatorio Digital Content "Tutti i mercati fanno segnare un trend positivo rispetto al 2018 ma con dinamiche differenti: il segmento Video Entertainment presenta il più alto tasso di crescita (47%), la musica cresce del 33%, il gaming del 13% e l'editoria del 6%".

In media spendiamo all'anno online circa 46€ all'anno a utente per informarci, guardare film o sport, scaricare videogiochi. Un giro d'affari pari a circa 39 milioni di euro. Ma il numero che fa pensare non è tanto questo, quanto la crescita negli ultimi mesi dei chi usa la rete. Chi ha scoperto tutto questo con la pandemia del 2020 probabilmente spenderà di più in futuro.

Durante il lockdown, il 73% di chi usa internet ha cercato info&news, spinto dai timori della pandemia, e video entertainment, per ingannare il tempo. Il 68% ha scaricato contenuti musicali e il 31% ha giocato in rete. A scegliere l'online restano i giovani (18-24 anni). Ma la sorpresa è che questa differenza scompare quando si tratta di cercare informazioni: per info&news viene quasi meno la differenza tra le fasce generazionali.

Questo anche perché è lo smartphone ad essere diventato il canale prediletto dagli italiani per fruire dei contenuti online in generale, che si tratti di musica, di gaming, di info&news o di video di intrattenimento. Un mezzo che accomuna le generazioni. Continua inoltre ad aumentare la dotazione di oggetti connessi: cresce la diffusione di Smart TV (il 44% degli internet users ne possiede almeno una, in aumento rispetto al 40% rilevato nel 2019) e di Smart Speaker (19% rispetto all'8% dell'anno precedente).

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Anna Migliorati