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(Ansa)
Tecnologia

L'Europa vieta le tecnologie di riconoscimento facciale

Con il via libera alla prima legge UE sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale, i parlamentari europei hanno bloccato i sistemi per identificare le persone nei luoghi pubblici

L'Europa dice no alle tecnologie per il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici degli stati membri. Il divieto di utilizzo di soluzioni basate sull'intelligenza artificiale è stato deciso dalle commissioni Giustizia e Mercato, che hanno approvato lo stop su ogni fronte con 58 voti a favore, 36 contrari e 10 astenuti. Come dimostrano i numeri, sul tema c'è una radicale spaccatura tra chi considera queste tecnologie un ulteriore passo verso la sorveglianza dei cittadini, e chi invece ritiene si tratti di sistemi utili per proteggere la sicurezza nazionale, andando a individuare in maniera più efficace chi si macchia di reati.

La votazione odierna fa parte dell'AiAct, il documento che sancirà per la prima volta le norme in vigore in Europa per il ricorso a tecnologie legate all'intelligenza artificiale che, anche per una questione di tempo e della rapidità con si aggiorna e progredisce il settore popolato nell'ultimo periodo anche da chatbot e soluzioni di AI generativa, è una delle priorità del Parlamento europeo. L'obiettivo è trovare un percorso in grado di assicurare uno sviluppo etico degli algoritmi a livello continentale, mediante una condivisione all'insegna della trasparenza e della salvaguardia dei rischi.

Nello specifico, si tratta di garantire che ogni sistema di intelligenza artificiale sia supervisionato da persone formate, oltre a presentarsi come sicuro, tracciabile, rispettoso dell'ambiente e non discriminatorio verso le minoranze. Va da sé, dunque, che soluzioni caratterizzate da un livello di rischio troppo alto per la sicurezza degli utenti saranno messi fuori gioco, come pure ogni schema considerato intenzionalmente manipolativo. Oltre a valutare i diversi modelli, deve anche essere trovata una definizione uniforme di intelligenza artificiale, nell'ottica di una neutralità tecnologica che non crei distinzioni e possa essere valida per i sistemi AI attuali e futuri.

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Alessio Caprodossi