traffico aereo dati 2022 iata
A. Tchaikowski / master films
Difesa e Aerospazio

Traffico aereo in aumento, resta il nodo componenti elettronici

Le tendenze si stanno consolidando: bene voli e industria, ma la filiera dell'aerospazio continua a soffrire la carenza di materiale di componentistica elettronica

La tendenza è chiara: il traffico aereo sta tornando a crescere superando, per proiezione nel breve periodo, i numeri del periodo pre-pandemia di circa il 20%. Ciò che invece non è ancora tornata a essere come prima, neppure per previsione, è la capacità di approvvigionamenti di materiali e componenti, che soffre la situazione geopolitica, non soltanto la guerra ma anche la discontinuità e la lentezza delle esportazioni dall’Asia. Lo ha comunicato Airbus a Tolosa, capitale europea dell’aerospazio, per intenderci dove l’azienda ha la sua sede operativa e il suo maggiore stabilimento, ma dove sono situate anche il costruttore di motori per aeroplani Safran e molte altre aziende del comparto transalpino, riunito nel consorzio nazionale Gifas. Si è volta qui tra il 29 e il 2 dicembre Aeromart, un evento dedicato esclusivamente a tutta la filiera aerospaziale e non soltanto di chi fornisce parti e componenti al grande costruttore.

Presenti, infatti, anche i “procurement” (la rappresentanza degli uffici acquisti) di Boeing, Embraer, Leonardo e di altre realtà. Circa trecento gli espositori da 35 Paesi, ovviamente con le aziende francesi a costituire la rappresentanza più numerosa, ma seguita da quella italiana con 96 aziende, talune radunate dai cluster aerospaziali di Lazio, Umbria, Puglia, Piemonte e Lombardia, ma soprattutto portate a Tolosa dall’Agenzia ICE (Italian Trade & Investment Agency), ovvero l’ente per la promozione all’estero e l’internalizzazione delle imprese italiane. La crescita di Aeromart è quindi la conferma di quanto stia accadendo al settore aerospazio europeo, del quale il ramo aeromobili commerciali costituisce una parte significante, circa il 43% (il restante è militare e prettamente spaziale).

Diversi governi, come la Francia in primis ma anche Germania, Usa e con il rinnovo flotta di Ita Airways anche l’Italia, hanno colto la crisi del settore del trasporto aereo per velocizzare la sostituzione di aeroplani con modelli più recenti perché meno inquinanti, così Airbus alla fine di ottobre scorso aveva comunicato che il portafoglio ordini della divisione aerei commerciali (non militari), aveva raggiunto quota 7.294 aeromobili commerciali alla fine di settembre 2022 con ricavi aumentati a 38,1 miliardi (contro i 35,2 dell’anno precedente) e 437 consegne (nel 2021 erano state 424). Il sistema aeroportuale europeo – inteso come l’insieme degli scali internazionali e intercontinentali di tutta Europa, non soltanto della Ue – pare finalmente aver superato la crisi dell’estate scorsa, quando l’impatto con il ritorno ai viaggi di milioni di persone aveva colto impreparate le società di gestione aeroportuali. Ricorderete le limitazioni di Londra Heathrow e la – attuale – chiusura del Terminal 2 di Malpensa fino al 2024, nonostante l’aeroporto lombardo stia per superare i 17 milioni di passeggeri, riducendo le perdite rispetto al 2019 intorno al 18% (dati di novembre ‘22). Ma in generale da diversi scali italiani, Roma Fiumicino, Trapani e altri, non passa settimana che non vengano annunciati nuovi collegamenti. Come a Bergamo Orio al Serio, dove dal 7 dicembre sarà attivo il volo da e per Sharjah (Emirati Arabi Uniti, a 20 km da Dubai), operato da Air Arabia.

Secondo l'International Air Transport Association (Iata), nell’ottobre scorso il traffico aereo ha raggiunto il 74,2% dei livelli precrisi su base Rpk (numero di passeggeri trasportati per ogni chilometro volato), con un aumento rispetto all’ ottobre 2021 del 4,6%. Sui numeri pesano ancora le restrizioni applicate dal governo cinese sui voli internazionali, che prevedendo una quarantena di dieci giorni all’arrivo scoraggiano una buona fetta del mercato turistico e d’affari. Così a livello globale, seppure l’autunno segni sempre un rallentamento del numero di passeggeri che acquistano un biglietto aereo, il traffico mondiale è leggermente diminuito (-0,8%), ma con un aumento del 102,4% sul 2021 per quanto riguarda i voli a lungo raggio.

Sempre secondo Iata in Europa la capacità – l’offerta di voli - è aumentata del 34,7% sul 2021 mentre il fattore di carico a bordo del 13,8% per raggiungere la media dell'84,8%. Significa che a fronte dello stesso numero di collegamenti tra due città, comincia a riapparire anche il fenomeno dell’over-booking, con il numero di prenotazioni che supera quello dei posti disponibili. Rispetto al 2021 la regione geografica nella quale si assiste alla maggiore crescita è quella Asia-Pacifico, dove il valore Rpk ha raggiunto il 440%. Verso il Medioriente il traffico aereo è aumentato del 14,9%, mentre in Nord America del 106,6%, in America Latina dell'85,3% e in Africa dell'84,5%.

Riguardo la carenza della componentistica elettronica, il tutto il mondo l’aerospazio assorbe il 5% del mercato (parti volanti e non, civili e militari); le telecomunicazioni (dagli smartphone ai satelliti) il 36%; i trasporti (automotive, ferrovie e navale) il 7% e l’industria in generale (machine utensili) il 9%. Le restanti percentuali comprendono l’elettronica di consumo (17%), il medicale (3%) e l’informatica (23%). Le industrie hanno quindi dovuto rivoluzionare il sistema di approvvigionamento, diminuendo il numero di componenti uniche e critiche (prima non sostituibili), modificando anche i progetti, diversificando le fonti e aumentando la sorveglianza sui fornitori per controllare i tempi di consegna.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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