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Drew Angerer/Getty Images
Difesa e Aerospazio

Droni, come, cosa acquistare: le regole per l'uso

Tra leggi, regole, divieti e sanzioni, bisogna orientarsi in un vero labirinto normativo che coinvolge anche gli aeromodelli radiocomandati

Droni, termine che deriva dal ronzare del maschio dell'ape, è un termine improprio. Si chiamano infatti Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto e per il Codice della navigazione sono aeromobili con tanto di comandante responsabile ai comandi. Spesso le dimensioni, il peso e le dotazioni fanno la differenza tra giocattoli, droni per uso dilettantistico e quelli per uso professionale. Ecco quindi una piccola guida all'acquisto per fare la scelta giusta e non rischiare pesanti multe.

Le dimensioni contano fino a un certo punto, anche i piccoli droni possono fare riprese di ottima qualità (fino a 4K) ed eseguire tanti mestieri utili secondo il tipo di sensore installato a bordo. Che drone comprare e per farci che cosa dunque?

Ecco quando peso, dotazione e tipo di uso fanno la differenza.

Droni giocattolo

Se si acquista un drone giocattolo, soprattutto se destinato ai minori, perché sia definito tale è necessario che sulla confezione sia riportata l'indicazione CE e quella di possibile uso da parte di persone d'età inferiore ai 14 anni. Per l'Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) il drone giocattolo è "un aeromobile senza pilota, progettato o destinato, in modo esclusivo o meno, ad essere usato a fini di gioco da parte di bambini di età inferiore a 14 anni." Ciò significa che per condurli non è necessario conseguire alcun patentino, non bisogna stipulare obbligatoriamente l'assicurazione, non è necessario conoscere le norme di circolazione aerea e neppure registrare il drone presso il portale D-Flight, che corrisponde a una sorta di registro italiano dei droni che rilascia un codice identificativo (esattamente come la targa dei ciclomotori).

Con un drone giocattolo si può volare in aree aperte ma mai in prossimità di aeroporti, piazze, parchi pubblici attrezzati, monumenti, carceri e luoghi definiti sensibili. Nessuna restrizione è invece applicata negli ambienti chiusi o nelle proprietà private, purché con il consenso del proprietario e sempre che non siano a ridosso di aeroporti e stazioni. Questi giocattoli non devono avere a bordo sensori che possano rilevare i dati personali (le videocamere, come definito dalla Direttiva 2009/48). Il loro peso è generalmente inferiore ai 250 grammi, soglia oltre la quale si applica il regolamento nazionale Sapr che, dal primo luglio 2020, lascerà posto a quello comunitario.

Non è un giocattolo, ma lo uso soltanto per hobby

In questo caso il drone sarà come un aeromodello. La definizione ufficiale ricavata dalle Regole dell'Aria è: "un aeromobile senza pilota, diverso dagli aeromobili giocattolo, con una massa operativa non superiore ai limiti prescritti dall'ENAC (25kg), che è in grado di effettuare un volo prolungato nell'atmosfera e che è utilizzato esclusivamente a fini di esposizione o di attività ricreative". Per essere in regola, dal primo luglio prossimo sarà necessario aver registrato il drone aeromodello presso il portale D-Flight, apporre l'identificativo sul mezzo (la targa è un codice QR), aver stipulato l'assicurazione e volare presso le strutture dedicate all'aeromodellismo o in aree non urbanizzate. In futuro, secondo il regolamento europeo, sarà obbligatorio anche installare un transponder, ovvero un congegno che riporti la posizione del drone a chi gestisce lo spazio aereo ad altri aeromobili che si trovassero nella medesima area.Per stare tranquilli ecco le regole da rispettare: volare al massimo a 120 metri dal suolo salvo restrizioni (descritte nella circolare Enac Atm-09, che limita la quota massima in funzione della distanza da un aeroporto), mai volare troppo lontano da non distinguere più l'orientamento del drone, restare sempre fuori da agglomerati urbani di almeno 150 metri, non sorvolare le spiagge durante la stagione balneare e rimanere almeno a 50 metri dalle persone.
Pesa meno di 300 grammi ma uso il drone per lavoro e attività commercialeAnche le riprese di un matrimonio degli amici rientrano nelle cosiddette operazioni specializzate. Il peso del Sapr è minimo, meno di tre etti, ma le regole cambiano ancora: l'assicurazione diventa obbligatoria, non è richiesto alcun patentino ma il regolamento europeo (emesso da Easa), prevede dal primo luglio 2020 un attestato di competenza da conseguirsi online. La registrazione presso il portale D-Flight è obbligatoria dal primo marzo 2020, dal primo luglio sarà obbligatorio anche il transponder, sul quale però attualmente non è stato ancora reso noto lo standard. In questo caso il pilota diventa operatore riconosciuto Enac per operazioni in aree non critiche. Per poter operare anche in contesti definiti critici è necessario un corso presso un'organizzazione riconosciuta da Enac per l'addestramento Sapr. Naturalmente per essere remunerati valgono le collaborazioni con ritenuta d'acconto o l'emissione di fattura.

Voglio lavorare con un drone che pesa più di 300 grammi

E' la categoria che in Italia conta il maggior numero di operatori registrati all'Enac (quasi 4.000 piloti), e nella quale si opera con droni quadricotteri e modelli ad ala fissa, come gli aeroplani, per riprese cinefotografiche, rilevamenti ed analisi in genere. Per operare, oltre ad assicurazione, registrazione, futuro transponder, occorre l'attestato di pilota Sapr (patentino con abilitazione alla classe di peso e tipo di velivolo), ma soltanto fino al primo luglio. Dopo tale data l'entrata in vigore del regolamento europeo vedrà la divisione dei droni in tre classi:

quella per operazioni a basso rischio (categoria Open), che non richiedono alcuna autorizzazione, sono soggetti a limiti operativi come l'altitudine massima e dovranno conformarsi agli standard industriali (UNI e CE).

La categoria Specific, definita per operazioni a medio rischio che per essere svolte vedranno gli operatori richiedere un'autorizzazione all'autorità aeronautica nazionale sulla base di una valutazione dei rischi operativi che tenga conto anche dell'ambiente operativo, dell'area geografica e delle caratteristiche previste per quel volo e preveda opportune misure di mitigazione dei rischi. In questo caso occorre anche l'attestato di competenza.

Infine, in caso di dimensioni e peso dei droni più importanti, nonché prestazioni e missioni ulteriormente complesse, la classe di appartenenza dei droni sarà quella Certified che prevede tra l'altro che la costruzione del mezzo sia rispondente a quelle dell'aviazione tradizionale, quindi sottoposta a certificazione da parte dell'autorità aeronautica.

Occorre la certificazione medica?

Eccetto che per le categorie Certified e Specific, e in caso di sperimentazioni particolari, per pilotare un drone giocattolo, per usarlo per hobby e lavoro non è più necessaria alcuna certificazione rilasciata da un esaminatore aeromedico (AME), come invece è necessario nel caso di ogni altra licenza aeronautica, dal pilota sportivo fino all'astronauta.

Restare sempre nella visuale del pilota e rispettare le regole

Che si tratti di aeromodelli, Sapr oppure di giocattoli, a meno di operazioni professionali oltre la visuale del pilota (definite Beyond Visual Line Of Sight, in sigla Bvlos), il volo di questi oggetti deve sempre essere condotto facendolo rimanere direttamente in vista da parte del pilota (in sigla modalità Vlos). Per gli aeromodelli sotto i 25 kg di peso non è richiesta la riserva di spazio aereo dedicato. In questo caso la distanza massima tra pilota e drone aeromodello deve essere compresa in un raggio di 200 metri e l'altezza al di sotto dei 70 metri. Per gli APR professionali (indipendentemente dal peso), nonostante i migliori radiocomandi consentano di controllare il drone anche oltre i 500 metri, il limite orizzontale rimane quello dei 200 metri mentre l'altezza massima non deve superare i 120 metri dal suolo, che corrispondono a 400 piedi. Il motivo è semplice: da 500 piedi in su (152,4 metri) possono volare gli aeromobili tradizionali durante le operazioni di volo a vista – per esempio elicotteri in missione di lavoro aereo, scuole di volo, elisoccorso, eccetera - e deve essere garantita la separazione. In caso di violazione, le sanzioni vanno da 206 euro per episodi meno gravi come la mancanza del registro dei voli (per chi lavora col drone), a oltre 100.000 euro per volo senza l'assicurazione obbligatoria.
Attenzione a monumenti, parchi e alle riserve naturaliSi rischiano multe salate ma anche il sequestro del drone e una denuncia per violazione del codice della Navigazione o delle leggi regionali e comunali se si utilizza un drone laddove sia stato emesso un provvedimento di limitazione. Il sito www.d-flight.it offre tra i suoi servizi anche la consultazione di mappe che segnalano le zone proibite, tuttavia spesso i Comuni e gli Enti parco emettono limitazioni senza passare attraverso l'Ente Nazionale Aviazione Civile. Soltanto Enac può decidere l'istituzione di una zona interdetta al volo o sottoposta a limitazioni (anche orarie o stagionali), area che sarà poi disegnata dall'Ente Nazionale Assistenza al Volo (ENAV) e quindi pubblicata sulle carte aeronautiche ufficiali (la pubblicazione AIP).

Per non incorrere in costose sanzioni è quindi meglio assicurarsi di poter effettuare voli e riprese dove si intende farlo. Queste ultime, peraltro, possono essere soggette al pagamento di un balzello per ragioni di sfruttamento d'immagine imposto dal Comune. Fatto in sé assurdo, dal momento che nessuno chiede alcunché se lo facciamo con i telefonini. Ma i droni hanno sui sindaci un effetto terrificante, forse evocativo di quelli militari, che non è ancora stato pienamente compreso.

Per farsi un'idea di quello più adatto a noi, nulla meglio di internet

Gruppi dedicati sui social network, club, associazioni degli operatori, scuole di pilotaggio, editoria specializzata. Sono le fonti da seguire per potersi orientare tra i costruttori, i modelli, e anche le possibilità di realizzarli in modo autonomo. Dal punto di vista culturale e propedeutico infatti la costruzione dei droni implica la conoscenza dei più semplici principi di informatica, meccanica, aerodinamica, elettronica ed energetica. Ecco perché sono spesso utilizzati dai docenti delle scuole medie e superiori come fonte di attività multidisciplinari per gli studenti.

Quale futuro?

Si stima che entro il 2030 nel mondo il comparto dei mezzi "unmanned", ovvero di mezzi aerei, terrestri e nautici a controllo remoto svilupperà un giro d'affari di oltre 3 miliardi di dollari. Dal 2015 al 2020 è cresciuto con indici annui tra il 9% e il 5%. Ad oggi il comparto civile vale 2,06 miliardi di dollari. Dai produttori specializzati in componenti fino alla produzione di batterie sempre più efficienti la filiera occupa già tre milioni di persone nel mondo.

Le norme in vigore per i Droni

Queste sono le norme ufficiali alle quali fare riferimento, tutte disponibili online sul sito dell'European Aviation Safety Agency (EASA). Sono escluse le note informative ENAC e le procedure previste per l'identificazione, che si trovano sul sito web dell'Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac) e sul portale D-Flight (www.d-flight.it) • Regolamento UE 2018/1139 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 luglio 2018.Regolamento ENAC SAPR Edizione 3 del 15 novembre 2019 (fino al 1 luglio 2020). • Regolamento UE 2019/947 della Commissione Europea del 24 maggio 2019. • Regolamento UE 2019/945 della Commissione Europea del 12 marzo 2019.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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