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Cyber Security

Russia vs Usa, la guerra fredda digitale

La Rubrica - Cybersecurity Week

Se nello scorso week end i sonni dei cittadini lombardi sono stati turbati (si fa per dire) da un attacco DDoS ovvero una gran quantità di traffico Internet che ha reso irraggiungibili per alcune ore i sistemi della Regione, molto più interessante è stata la rivelazione in merito al virtual summit che sotto l'egida della Casa Bianca coinvolgerà in questi giorni altri trenta paesi.

Una fonte anonima ha dichiarato che "la Russia non parteciperà agli incontri in quanto l'amministrazione statunitense ha un canale separato attraverso il quale si sta confrontando attivamente sul tema dei ransomware". Perché scrivo "interessante"?

Facciamo una premessa: gli Stati Uniti considerano i gruppi di criminali informatici basati in Russia la principale fonte di attacchi ransomware e accusano il Cremlino di essere oltremodo tollerante. Detto ciò escludere da questi incontri Mosca potrebbe essere il segnale che Washington ha individuato il "nemico". Tuttavia il "canale separato" riporta alla memoria dei più anziani quella famosa "Linea Rossa" attraverso la quale le superpotenze rivali si confrontavano nei momenti di massima crisi.

Qualsiasi osservatore potrebbe legittimamente interrogarsi sulle ragioni per cui Washington sembra volersi proporre come mediatore tra il principale "imputato" e le sue "vittime". A pensare bene si potrebbe immaginare che voglia spendere il suo peso di potenza globale a favore di amici e alleati. A pensare male, invece, si potrebbe sospettare l'intenzione di tenere i piedi in due scarpe, magari sacrificando qualche "pesce piccolo" in nome dei suoi interessi nazionali. Un altro aspetto significativo è l'assenza tra gli invitati di Cina, Corea del Nord e Iran, altri tre attori "inquietanti" nel panorama degli attacchi informatici. Qualcuno potrebbe ipotizzare che fosse scontata l'esclusione di Teheran e Pyongyang, magari meno di Pechino. Credo, però, valga la pena rilevare come la lotta per il predominio geopolitico si stia progressivamente spostando dal mondo reale a quello digitale. Peraltro sembra riproporsi uno schema che risale agli anni Ottanta con gli "stati canaglia", ieri Libia e Iraq oggi Corea del Nord e Iran; il vero nemico, in passato l'Unione Sovietica oggi la Russia in compagnia della Cina (forse). Il tema richiederebbe un'analisi molto approfondita, ma per il momento sarebbe opportuno iniziare a farsi delle domande e poi con pazienza cercare le risposte, ben sapendo che se anche la storia non si ripete il più delle volte fa rima.

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Alessandro Curioni