Fondazione Prada
Il cinema alla Fondazione Prada.
Stile

Cinema all'aperto alla Fondazione Prada

Parte oggi la rassegna «Multiple Canvases».

Fondazione Prada di Milano ospita, insieme al suo repertorio di mostre d'arte, il «Cinema all'aperto» con proiezioni speciali chiamate in gruppo «Multiple Canvases», in programma dal 2 luglio al 25 settembre 2021.

Nelle giornate dal giovedì al sabato, alle ore 21.45, sarà possibile assistere - su prenotazione - alle pellicole del format di «Cinema all'aperto», dove singole personalità del mondo dell'arte e della cultura, condividono con il pubblico i film che hanno marcato la loro formazione personale e intellettuale. «Multiple Canvases» combina il film a connessioni e risonanze inaspettate tra biografie, passioni segrete e interessi paralleli degli artisti.

Per la riattivazione di questo programma cinematografico di Fondazione Prada a Milano, l'edificio del Cinema subisce una radicale trasformazione, inserendo nuove pareti mobili che possono essere aperte integralmente creando un ambiente ibrido, una sala di proiezione caratterizzata da una costante osmosi visiva tra lo spazio interno, i cortili e le altre strutture del complesso architettonico.

Luigi Alberto Cippini, il curatore dell'attività cinematografica della Fondazione, spiega: «Il cinema può essere inteso come un progetto di sogno collettivo che collega soggettività e materiali visivi attraverso la profondità del singolo individuo e la forma dell'incontro sociale. "Multiple Canvases" ibrida le preferenze visive profondamente personali di quattro artisti internazionali e diffonde così una ridefinizione pluralista di gusti, curiosità e visioni del cinema e del mondo».

Fra le speciali pellicole, Orphée noir (1959) di Marcel Camus (selezionato da Betye Saar), Bara No Soretsu – Funeral Parade of Roses (1969) di Toshio Matsumoto e Nippon Sengoshi - Madamu Onboro No Seikatsu - History of Postwar Japan as Told by a Bar Hostess (1970) di Shohei Imamura (selezionati da Simon Fujiwara), Nostalgia de la luz (2016) di Patricio Guzmán e Sayat Nova / Nran Guyne – Il colore del melograno (1966) di Sergej Paradžanov (selezionati da Goshka Macuga).

Le vicende raccontate in questi film appartengono a coordinate geografiche e temporali molto lontane tra loro: dal Giappone del secondo dopoguerra all'Armenia del Settecento, dal Brasile degli anni Sessanta al Cile contemporaneo. Attraverso un'estrema varietà di stili e linguaggi, i loro autori tracciano un quadro contradditorio e caleidoscopico del nostro presente e passato, caratterizzati da fallimenti sentimentali e politici, da tragici destini individuali e collettivi, da celebrazioni di memorie mitiche e da esplorazioni di dimensioni remote.

«Multiple Canvases» offre dunque una visione espansa di pluralità di riferimenti ideali e culturali impiegati da Fujiwara, Fischli, Macuga e Saar, quattro artisti che portano al pubblico la complessità delle loro ricerche artistiche e delle rispettive individualità, nuove possibili chiavi di lettura per interpretare il loro lavoro e inserirlo in un orizzonte di significato ancora più esteso.

Creata nel 1993 e progettata dallo studio di architettura OMA guidato dal designer e architetto Rem Koolhaas, Fondazione Prada si sviluppa su una superficie totale di circa 19.000 mq, utilizzati per le attività espositive, aree didattiche, il bar Luce ideato dal regista Wes Anderson secondo l'atmosfera dei tipici caffè retrò di Milano e La Torre, dove sorge il ristorante e cocktail bar omonimo.

Situata in Largo Isarco, nella zona Sud di Milano, è un completo e complesso luogo di analisi del presente attraverso la produzione di mostre d'arte contemporanea e di progetti di architettura, cinema e filosofia. Il suo scopo? Partecipare in modo incisivo alla contemporaneità, con l'idea che l'arte sia un efficace strumento di conoscenza multidisciplinare, autonomo e creativo.

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Barbara Tassara