Pucci riparte da Firenze
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Pucci riparte da Firenze

Sulle rive dell’Arno ha sfilato la moda eclettica ed anticonformista della storica Maison Pucci rielaborata secondo la visione di Camille Miceli, nuovo direttore creativo

Dopo un anno dall’inizio della collaborazione con Camille Miceli in qualità di direttrice artistica, Pucci ritorna a calcare le passerelle e sceglie Firenze per celebrare l’evento, culla del Rinascimento nonché la città scelta agli inizi degli anni Cinquanta dal marchese Emilio Pucci di Barsento per fondare l’omonima azienda.

In realtà l’avventura del marchese nel mondo della moda era già iniziata qualche anno prima come illustratore di moda, seguendo istintivamente la sua passione per l’arte e per la pittura, e una volta notato e pubblicato su Harper’s Bazaar, era il dicembre del 1947, decise di intraprendere questo percorso che in pochi anni lo portò a un successo internazionale e nel 1950 ad aprire la sua prima boutique a Capri.

Questo legame indissolubile tra la Maison e la città di Firenze è certamente la ragione che ha portato il gruppo (dal 2000 la proprietà è passata dalla famiglia, nella figura della figlia Laudomia, al gruppo francese LVMH) a scegliere la città d’origine per il rilancio ufficiale della collezione, simbolicamente un manifesto di rinascita.

La location, la Società Canottieri Firenze è un’altro importante pezzo di storia fiorentina (fu fondata nel 1886), vanto e orgoglio della città, nel cuore del centro storico, posizionata sotto gli Uffizi e "adagiata" sulla riva dell’Arno.

Un barchetto (il classico natante usato dai Renaioli) arriva dal Ponte Vecchio con la prima modella in cima, fluttuante in un ampio abito tunica multicolor, una sorta di vestale che, anche grazie al tramonto che fa da sfondo, regala un’emozionante visione dantesca.

Con questa magica fotografia ha inizio l’evento che vede sfilare in passerella 40 outfit della collezione Initials E.P., collezione già disponibile nei negozi e sulla piattaforma e-commerce. Camille Miceli, nel tentativo di celebrare il genio anticonformista e visionario di Emilio Pucci, sapientemente rielabora gli archivi, rieditando le iconiche stampe e alcuni modelli timeless, nello specifico fa riferimento ad un periodo d’oro per il brand, gli anni Sessanta, gli anni della moda sperimentale, della Space Age e dell’anticonformismo.

Abiti e mise dalle forme inaspettate riflettono l’idea di sperimentazione anche attraverso materiali riflettenti, "spaziali", così come le tute attillatissime interpretate nelle stampe multicolor d’archivio.

Non mancano gli iconici capi da spiaggia che diventano attuali in versione scuba/diving oltre a una serie di proposte ispirate alla cultura africana che dimostrano l’attualità di una brand identity inclusiva e transgenerazionale, dimostrata anche dal casting.


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Alessandro Ferrari