Moda autunno-inverno 2023/24: i nuovi confini
Dior (Adrien Diran)
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Moda autunno-inverno 2023/24: i nuovi confini

Riflessioni e analisi su dove si sta dirigendo la moda maschile contemporanea

Per sua stessa essenza la moda è cambiamento, trasformazione ed evoluzione, nei suoi contenuti così come nelle sue dinamiche strategiche e di comunicazione, per questo è necessaria ed intrigante una continua analisi, stagione dopo stagione, delle nuove tendenze, delle metamorfosi e delle nuove direzioni creative che alla fine condizionano il nostro modo di pensare e soprattutto di vestire.

È fondamentale innanzitutto comprendere che la moda oggi non è solo contenuti di stile ma è soprattutto comunicazione e marketing, meglio, i contenuti vengono spesso pensati in funzione di una strategia comunicativa che mira a far parlare del brand più che dei vestiti stessi.

Teatralità e voglia di stupire sono le parole chiave sulle quali il sistema moda ha basato la creatività nelle ultime stagioni, compresa l’imminente primavera-estate. Non a caso la moda si sta appropriando dei più grandi ed importanti eventi internazionali, dal nostro Sanremo nazional-popolare al red carpet degli Oscar o a quello dei Grammy, realtà che permettono ai designer di stupire ed emozionare con creazioni eclettiche ed esclusive. Apparentemente gli uffici stampa impiegano più tempo a comunicare chi veste chi piuttosto che raccontare la collezione di stagione. Una semantica di stile affascinante ma non certo reale, che aiuta a sognare ed è di ispirazione ma non rappresenta certamente la nostra quotidianità.

Ma questa è la moda oggi, strategia e comunicazione.

Analizzando le piattaforme della moda maschile per il prossimo-autunno inverno 2023/2024 appena concluse e alle porte di quelle femminili, viene da chiedersi quali saranno i nuovi percorsi stilistici che influenzeranno la nostra quotidianità e i nostri acquisti.

Sulla donna possiamo scommettere, per quanto riguarda il guardaroba maschile il nuovo linguaggio stilistico stupisce ancora una volta, rinnegando in un certo senso il percorso intrapreso fino a ora. Un’apparente pulizia da orpelli e inutili esercizi di stile. Lo raccontano Miuccia Prada e Raf Simons nella collezione Prada già nel manifesto, “Let’s talk about clothes” (Parliamo di vestiti), un inno a ripensare ai concetti base dell’abbigliamento maschile con occhi contemporanei. Lo fanno anche Dolce & Gabbana con un ritorno a quell’essenzialità del nero che li ha contraddistinti sin dalle origini del marchio. Poli opposti riscriveranno lo stile futuro, tradizione ed innovazione, classicismo ed inclusione, eclettismo e minimalismo.

Lampante è un consistente ritorno alla sartorialità e al vestire formale ovviamente in una rilettura contemporanea che ne riscrive i volumi, le cromie e soprattutto l’identità, prevaricando i confini tra maschile e femminile. Inclusione e concetto unisex anche nella massiccia presenza sulle passerelle della gonna, un confine irraggiungibile malgrado i vari tentativi risalenti agli anni ‘90. Le contaminazioni sport alleggeriscono il loro impatto visivo, persistono ma in modo più sofisticato, compatibilmente con il DNA dei vari brand. Lunghi e comodi cappotti tailoring sostituiscono piumini e bomber jacket, la maglieria diventa un elemento essenziale, il minimalismo delle forme abbraccia colori inaspettati e inclusivi.

Così ancora una volta la moda maschile rimescola le carte in tavola nel tentativo di evolvere il codice stilistico del nostro guardaroba. Ora tocca alle collezioni donna, cosa ci proporranno? Seguiranno la stessa tendenza?

Dior

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Alessandro Ferrari