Atari dichiara bancarotta: è la fine di un'icona dei videogame?
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Tecnologia

Atari dichiara bancarotta: è la fine di un'icona dei videogame?

La divisione americana mette in vendita franchise e logo. Ma l'obiettivo è ripartire

Il mercato tradizionale dei videogame, che poteva sembrare di acciaio inossidabile solo qualche mese fa, mostra le prime crepe. Vendite di giochi in calo , nuove console in affanno (Wii U non sta facendo faville , anzi), produttori con il fiato corto. Tra le vittime del periodaccio, Atari paga un prezzo salatissimo e dichiara bancarotta.

Si chiude così l'epopea di una delle icone più famose del mondo dei videogame? Il trapasso in realtà potrebbe non essere definitivo. La manovra è stata lanciata dalla divisione americana, Atari Inc., con l'intenzione di sganciarsi dalla compagnia madre Atari, SA, stanziata in Francia, reduce da due anni di profitti in crollo verticale.

Non si tratta di una liquidazione, ma di un tentativo di ristrutturazione in base al Chapter 11 della legge fallimentare americana; qualcosa di analogo alla nostrana amministrazione controllata, insomma. L'obiettivo è quello di cedere tutti gli asset (compresi franchise arcinoti come Pong, Asteroids, Centipede) e il marchio stesso e di trovare un nuovo acquirente per potersi concentrare, in particolare, sulla pubblicazione di giochi per il mobile.

Non è che l'ultimo scossone di una storia lunga 40 anni, scandita da una sequenza infinita di dissesti finanziari, cessioni e trasformazioni. Ricostruire tutti i passaggi è come districarsi in un labirinto: l'attuale Atari Inc. si chiamava GT Interactive, quando fu fondata nel 1993, e nulla aveva a che spartire con l'azienda creata nel 1972 da Nolan Bushnell e Ted Dabney, quella che ha dominato il mercato dei videogame negli anni Settanta con l'Atari 2600 e gli arcade da sala giochi.

Provando a individuare i passaggi chiave (ma la storia completa è ben più intricata): nel 1999 GT Interactive finisce sotto il controllo della francese Infogrames Entertainment e viene ribattezza Infogrames Inc., poi diventa Atari Inc. nel 2003 dopo che Infogrames Entertainment ha comprato Hasbro Interactive, a sua volta proprietaria di Atari Corporation (figlia dell'Atari originale). Come se non bastasse, la stessa Infogrames Entertainment nel 2009 passa alla denominazione di Atari, SA.

Anche a causa di questi continui travagli, la presenza di Atari sul palcoscenico principale del mercato videoludico si è andata assottigliando negli ultimi anni, fino a ridursi al ruolo di comparsa marginale. Impossibile immaginare un ritorno ai fasti dell'epoca d'oro, ma il marchio Atari è sempre riuscito a sopravvivere. Prima o poi, in un modo o nell'altro, lo incontreremo ancora.

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Redazione