Umbria Jazz Winter 2014: i 10 concerti da non perdere
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Musica

Umbria Jazz Winter 2014: i 10 concerti da non perdere

I migliori artisti italiani e internazionali si esibiranno per sei giorni a Orvieto, sede invernale della storica manifestazione

Da oggi fino al primo gennaio Orvieto sarà la capitale italiana del jazz, grazie alla ventiduesima edizione dell’Umbria Jazz Winter, sorella invernale della celebre kermesse che a luglio ospita a Perugia i più grandi jazzisti internazionali.

Uno dei punti di forza della manifestazione, oltre alle bellezze artistiche e alle prelibatezze gastronomiche della cittadina umbra, è la possibilità di assistere ogni giorno a quasi tutti gli artisti in cartellone, che si esibiscono in orari e in luoghi diversi per tutta la durata del festival. Una scelta pensata per i tanti turisti provenienti dalle tutta Italia, che permetterà anche a chi si ferma un solo giorno di vivere tutte le emozioni della manifestazione.

I concerti si terranno al Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1886, che offre la sintesi dei principali caratteri dell’architettura orvietana, al Palazzo del Popolo, realizzato in pietra basaltica e tufo, al Palazzo dei Sette, eretto a cavallo del Trecento e affiancato dalla Torre del Papa. Alcuni eventi saranno ospitati al Ristorante San Francesco, situato in un edificio che ospitò nel Duecento un convento francescano.

Vediamo quali sono i 10 concerti da non perdere.


1) Chiara Civello. La cantante romana si è messa in luce fin dal suo album di debutto Last Quartet Moon del 2005 per uno stile musicale personale e raffinato, un crossover tra pop e jazz con influenze soul, blues, bossa nova e della canzone d’autore italiana. Tony Bennett l’ha definita «la migliore cantante della sua generazione» e Burt Bacharach ha affermato che «ha tutte le carte in regola per diventare una superstar». Chiara presenterà il 27 dicembre alle 21, il 28 alle 24, il 29 alle 18 e il 30 alle 24, affiancata da Nicola Conte  nel duplice ruolo di chitarrista e di produttore, il suo ultimo album Canzoni, nel quale reinterpreta con classe e personalità alcuni dei migliori brani della musica italiana.

2) Fabrizio Bosso. In molti l’hanno conosciuto per aver impreziosito con la sua tromba gli album di artisti del calibro di Mario Biondi, Sergio Cammariere, Raphael Gualazzi e Nicola Conte, anche se da anni Bosso si è ritagliato un ruolo di primo piano come leader, fino a diventare uno dei trombettisti più apprezzati a livello europeo. Il musicista torinese riesce a coniugare un’intensa attività live a una feconda produzione discografica. La sua ultima fatica è l’eccellente Tandem in coppia con il pianista Julian Oliver Mazzariello, col quale si esibirà il 29 dicembre alle 15.30. Bosso mostrerà il suo multiforme talento anche il 28 alle 12 con il fisarmonicista Luciano Biondini e il 30 e il 31 alle 15.30 con il suo quartetto.

3) Paolo Fresu. Il trombettista sardo, oltre a essere uno dei più importanti e creativi musicisti italiani, è da ventisei anni ideatore, fondatore e direttore artistico del festival Time in jazz che si tiene ad agosto a Bercchidda, la sua città natale, che è diventata negli anni la New Orleans della Sardegna. Il tratto saliente della fortunata carriera di Fresu è l’instancabile curiosità e la voglia di allargare sempre più i  confini della sua musica, come dimostrano i trecento album a cui ha partecipato, come leader o come ospite. Il trombettista proporrà a Orvieto tre concerti con tre diverse formazioni: il 30 alle 21 con il pianista cubano Omar Sosa, il 31 alle 16 con il bandoneonista Daniele Di Bonaventura e l’1 gennaio alle 16.30 con Danilo Rea.

4) Danilo Rea. Il musicista vicentino, ma ormai romano d’adozione, ha la capacità di rendere nuovo ogni brano con il suo tocco vellutato, arricchito dalle sue eccezionali capacità di improvvisazione. Rea è uno dei pianisti italiani più lirici e creativi, in grado di passare con disinvoltura dal jazz alla musica classica, fino al recente e fruttuoso sodalizio con la canzone d’autore di Gino Paoli. A Orvieto si farà in tre, con un concerto con i Doctor 3 il 28 alle 19, un duplice omaggio al grande Renato Sellani insieme a Tullio De Piscopo e Massimo Moriconi il 30 e il 31 alle 12 e in duo con Paolo Fresu il 1 alle 16.30.

5) Joe Lovano e Chris Potter Quintet. Insieme a Kind of blue di Miles Davis e The Köln Concert di Keith Jarrett, A love supreme di John Coltrane è uno degli album più importanti della storia del jazz, che non può mancare nella discografia di chi ama la musica. Un capolavoro che travalica i confini del jazz, tanto che la rivista Rolling Stone  lo ha inserito al numero 47 nella lista dei 500 dischi migliori di sempre. Per festeggiare i cinquant’anni della sua pubblicazione, il quintetto capitanato da Joe Lovano e Chris Potter farà rivivere a Umbria Jazz  le magiche note di questa pietra miliare del Novecento il 28 dicembre alle 21, il 29 alle 16, il 30 alle 19, il 31 all’1 e il 1 alle 16.

6) Quintorigo e Roberto Gatto. Frank Zappa è stato il maestro di ogni sovversione musicale, secondo la quale si poteva mescolare lo jodel e Stravinsky, i gruppi doo woop, il jazz, il noise, musica e rumori di ogni tipo, rielaborati all’interno di una cornice rock. Nato dalla comune passione e dall’amore che Quintorigo e Roberto Gatto hanno sempre avuto nei confronti di Frank Zappa, Quntorigo & Roberto Gatto play Frank Zappa  non è un semplice concerto tributo, ma un sentito ringraziamento a Zappa per la sua genialità. Un'opera monografica, accurata nella sua veste teatrale e scenografica, che vuole fare conoscere e riscoprire l'universo zappiano anche ai più giovani il 28 e il 29 dicembre alle 22.30.

7) Giovanni Guidi e Gianluca Petrella. Il pianista Giovanni Guidi ha pubblicato nel 2013  il convincente City of broken dreams per la ECM, la storica etichetta di Keith Jarrett, insieme al contrabbassista Thomas Morgan e al batterista João Lobo. Guidi sarà affiancato il 29 dicembre alle 12 da Gianluca Petrella, trombonista richiesto in tutta Europa, mentre il 28 alle 16 si esibirà con la sua Rebel Band, diretta da Dan Kinzelman.

8) Dawell Crawford. Acclamato come il "Piano Prince of New Orleans”, Crawford porta nei suoi concerti una ventata di esuberanza e novità, passando dal jazz più classico al rhythm and blues, dal funk al soul, dal gospel al pop, dal folk al country-western con una naturalezza unica. L’artista americano, accompagnato dalla sua R&B Band, mostrerà le sue qualità il 29 e il 30 dicembre alle 21,il 31 all’1 e il 1 alle 12.

9) Jonathan Baptiste. Nato nel 1986, Jonathan Batiste è considerato uno dei più interessanti talenti del jazz. Pianista e cantante originario di New Orleans, Baptiste è anche un abile polistrumentista, visto che si trova a suo agio con il sax e con il basso. Nella sua ancora breve carriera vanta già collaborazioni prestigiose con Wynton Marsalis, Alvin Batiste e Donald Harrison. L’artista si  presenta al pubblico di Orvieto con il suo gruppo, gli Stay Human, il 29 dicembre alle 21, il 30 alle 18, il 31 alle 23 e l’1 alle 18.

10) Anat Cohen. Il pubblico di Umbria Jazz conosce bene l’eclettismo e la presenza scenica della clarinettista/sassofonista Anat Cohen, ammirata in precedenti edizioni sia a Orvieto che a Perugia. La musicista israeliana si esibirà con il suo Brazilian Quartet il 28 dicembre alle 21, il 29 alle 19, il 30 alle 22.30, il 31 alle 16.30 e il 1 alle 16.

Completano il ricco cast della ventiduesima edizione di Umbria Jazz Winter i New Orleans Now, la Road Home Band di Cynthia Bland, Ainé, Todd Day Wait, Kj Denehert, il rock vintage dei Four Vegas e la scatenata marching band dei Funk Off, che per due volte al giorno movimenterà il centro storico di Orvieto con un irresistibile mix di funky, soul e jazz.
 

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Gabriele Antonucci